Ue, compromesso sul target clima 2040: -90% di emissioni con flessibilità e clausola di revisione
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen è riuscita a ottenere un compromesso sul nuovo target climatico per il 2040. Dopo un confronto serrato al Consiglio europeo, i 27 Stati membri hanno confermato l’impegno di ridurre del 90 per cento le emissioni rispetto ai livelli del 1990, a condizione che vengano riconosciute alcune flessibilità e una clausola di revisione durante il percorso.
Von der Leyen aveva già invitato i governi a valutare le possibilità offerte dalla proposta, come l’uso controllato di crediti internazionali, per evitare uno scontro politico che avrebbe potuto rallentare la transizione verde.
Le tensioni tra i leader europei
Il dibattito tra i capi di Stato e di governo è stato particolarmente acceso. La premier italiana Giorgia Meloni aveva avvertito prima del vertice che non avrebbe sostenuto il target senza un cambio di approccio, mentre il premier polacco Donald Tusk ha definito le politiche climatiche troppo ambiziose un errore che alimenta gli estremismi.
Nonostante le divergenze, la presidente della Commissione è riuscita a convincere i leader a sostenere il percorso verso la neutralità climatica al 2050, mantenendo l’obiettivo intermedio del 2040 come tappa fondamentale, ma con margini di adattamento nazionali.
Una transizione equa, giusta e pragmatica
Nelle conclusioni del Consiglio europeo di ieri sera si sottolinea che la transizione dovrà essere equa, pragmatica ed equilibrata dal punto di vista sociale. Gli Stati membri potranno adottare strategie diverse in base alle proprie condizioni economiche e industriali, garantendo però risultati complessivi coerenti con la riduzione complessiva delle emissioni.
La flessibilità concessa riguarda anche la possibilità di impiegare una quota di crediti internazionali – fino al 3 per cento – per finanziare progetti di riduzione delle emissioni in Paesi terzi, a condizione che siano efficienti e verificabili.
Clausola di revisione e neutralità tecnologica
Il testo finale include una clausola di revisione che permetterà di aggiornare gli obiettivi alla luce dei progressi scientifici e tecnologici, nonché delle nuove sfide legate alla competitività industriale dell’Unione.
Parallelamente, i leader hanno richiamato la necessità di rivedere il regolamento sullo stop ai motori endotermici dal 2035, tenendo conto della neutralità tecnologica e del contenuto europeo, senza ancora specificare quali soluzioni energetiche alternative saranno ammesse.
Share this content:







