Papa Leone XIV rilancia l’appello alla conversione ecologica: “Siamo un’unica famiglia”
Al Centro Mariapoli di Castel Gandolfo, Papa Leone XIV ha preso parte alla cerimonia di apertura della conferenza internazionale Raising Hope on Climate Change. L’incontro, organizzato dal Movimento Laudato si’ insieme a Caritas Internationalis, UISG, CIDSE e altre realtà, ha riunito oltre mille partecipanti da tutto il mondo per discutere del futuro del pianeta.
Il Papa ha esordito con un ringraziamento rivolto a chi lavora quotidianamente per la giustizia climatica, definendo “veri eroi” i presenti. Un riferimento spontaneo, in risposta alle parole pronunciate da Arnold Schwarzenegger durante il suo intervento.
Dieci anni dopo la Laudato si’
L’intervento di Papa Leone XIV è stato l’occasione per riflettere sull’eredità della Laudato si’, l’enciclica pubblicata esattamente dieci anni fa da Papa Francesco. Un documento che ha ispirato azioni concrete a livello globale, non solo all’interno del mondo cattolico, ma anche nei contesti politici, scientifici, educativi e interreligiosi.
Secondo Leone XIV, oggi le sfide ambientali sono ancora più urgenti. Non basta più studiare o comprendere: occorre agire, implementare, scegliere. Le sue parole richiamano il bisogno di una “conversione ecologica” che parta dal cuore dell’uomo, luogo dove si intrecciano libertà, desideri autentici e decisioni profonde.
Un invito al ritorno al cuore
Il Papa sottolinea come la crisi climatica non sia solo un problema tecnico o politico, ma una questione spirituale. L’uomo, dice, deve tornare al cuore, inteso non solo come sede di emozioni, ma come centro della libertà e della coscienza. Solo lì può nascere un vero cambiamento di vita, capace di trasformare non solo i comportamenti individuali ma anche le scelte collettive.
Il cuore, continua Leone XIV, è il luogo dove la realtà esterna ha più impatto. È lì che maturano i legami, si risveglia la responsabilità verso gli altri e si rinnova la speranza.
Quattro dimensioni dell’ecologia integrale
Seguendo l’esempio di san Francesco d’Assisi, il Pontefice invita a coltivare quattro relazioni fondamentali: con Dio, con gli altri, con la natura e con sé stessi. Queste dimensioni, strettamente intrecciate, sono alla base dell’ecologia integrale proposta dalla Laudato si’.
L’approccio interconnesso è fondamentale per affrontare le crisi attuali in modo realmente efficace. Ogni relazione danneggiata richiede un cammino di riconciliazione, non solo a livello personale, ma anche sociale e istituzionale.
Pressione civile e responsabilità politica
Leone XIV ribadisce l’urgenza di un cambiamento sistemico, sottolineando il ruolo chiave della società civile. Citando la Laudate Deum, ricorda che le soluzioni più efficaci non possono venire solo dagli sforzi individuali, ma da decisioni politiche forti e lungimiranti.
È quindi essenziale che i cittadini facciano pressione sui governi affinché elaborino normative ambientali efficaci. Anche le amministrazioni locali, attraverso accordi e sinergie, possono giocare un ruolo decisivo.
Nessuno spazio per indifferenza e rassegnazione
Il Pontefice invita a superare ogni atteggiamento di rassegnazione o cinismo. Guardando ai prossimi appuntamenti internazionali, come la COP30 o il vertice ONU sull’acqua, ricorda quanto sia fondamentale che la voce della società civile, e soprattutto dei giovani, sia presente e ascoltata.
Solo con una partecipazione attiva e consapevole si potrà affrontare quella che definisce una “sfida culturale, spirituale ed educativa”.
Simboli e speranza: il ghiaccio della Groenlandia e la ciotola delle lacrime
Durante la cerimonia, il Papa ha benedetto un frammento di ghiaccio proveniente dalla Groenlandia, risalente a 20.000 anni fa. Un gesto simbolico, volto a sensibilizzare sulla crisi climatica. Il ghiaccio, parte del progetto Ice Watch, è stato portato a Roma per rendere tangibile la fragilità del nostro ecosistema.
Un altro momento toccante ha visto la partecipazione di rappresentanti di comunità colpite dal cambiamento climatico. Ognuno ha versato acqua della propria terra in una “ciotola delle lacrime”, simbolo della sofferenza condivisa e della solidarietà tra i popoli.
Che cosa risponderemo?
Papa Leone XIV ha concluso il suo discorso con una domanda rivolta a tutti: “Dio ci chiederà se abbiamo custodito il mondo creato. Che cosa risponderemo?”. Una provocazione che invita alla responsabilità e all’azione concreta.
Un messaggio chiaro: la conversione ecologica non può più essere rimandata. Solo attraverso un ritorno al cuore, alla solidarietà e all’impegno comune sarà possibile costruire un futuro sostenibile e giusto per tutte le creature della Terra.
Share this content: