Loading Now

L’Unione Europea riduce le emissioni ma serve un’accelerazione per centrare gli obiettivi 2030

emissioni

L’Unione Europea riduce le emissioni ma serve un’accelerazione per centrare gli obiettivi 2030

La Commissione europea ieri ha pubblicato il nuovo rapporto annuale sullo stato dell’Unione dell’energia, evidenziando un progresso moderato nella riduzione delle emissioni di gas serra. Nel 2024, l’Unione Europea ha registrato un calo del 2,5% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, per centrare l’obiettivo di riduzione del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, sarà necessario un taglio medio annuo del 3,6%.

banner_leaderboard_okpensione L’Unione Europea riduce le emissioni ma serve un’accelerazione per centrare gli obiettivi 2030

Crescita economica e riduzione delle emissioni

Secondo i dati dell’Agenzia europea dell’ambiente, l’UE ha ridotto le proprie emissioni del 37,2% rispetto al 1990, mentre nello stesso periodo il PIL è cresciuto del 71%. Questo risultato mostra che la crescita economica europea si sta progressivamente disaccoppiando dall’aumento delle emissioni. Tuttavia, se si manterrà l’attuale ritmo, la riduzione complessiva al 2030 potrebbe fermarsi attorno al 54%, un punto percentuale sotto l’obiettivo fissato.

Energia rinnovabile in crescita

Sul fronte delle energie rinnovabili, l’Unione Europea può vantare un risultato positivo. Nel 2024, la quota di energia proveniente da fonti rinnovabili ha raggiunto il 47%, superando l’obiettivo del 42,5%. Sono stati installati circa 77 GW di nuova capacità, mentre il consumo finale di energia è calato del 3% rispetto al 2022, soprattutto nel settore residenziale, seguito da industria e servizi.

Benefici economici e sfide ancora aperte

La Commissione europea ha stimato che la produzione di elettricità da impianti solari ed eolici tra il 2021 e il 2023 ha consentito ai consumatori europei di risparmiare circa 100 miliardi di euro. Tuttavia, i prezzi medi dell’energia restano più alti rispetto a quelli dei principali concorrenti globali e variano sensibilmente tra gli Stati membri.

Settori in ritardo e rinvio dell’ETS 2

Il rapporto sottolinea che i progressi nella decarbonizzazione dei settori dell’edilizia, del riscaldamento, del raffreddamento e dei trasporti restano limitati. Proprio per questi comparti, la Commissione europea valuta di posticipare di un anno, dal 2027 al 2028, l’entrata in vigore del sistema ETS 2 per lo scambio di quote di emissione.

Maggiori investimenti nel settore energetico

Per raggiungere gli obiettivi fissati al 2030 e al 2040, l’UE dovrà aumentare la quota di elettricità nel consumo energetico finale dall’attuale 23% a circa il 32% entro il 2034. Sarà inoltre necessario potenziare le reti elettriche e migliorare l’efficienza energetica. Secondo la Commissione europea, serviranno investimenti annui pari a circa 695 miliardi di euro nel periodo 2031-2040 per sostenere la transizione energetica.

Share this content: