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Più ormeggi a Ustica per proteggere i coralli del Mediterraneo

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Più ormeggi a Ustica per proteggere i coralli del Mediterraneo

L’isola di Ustica, dal 1986 la prima Area Marina Protetta d’Italia, rappresenta un inestimabile tesoro ambientale che necessita di costante protezione. Ogni anno, l’intensa attività subacquea rischia di compromettere i suoi delicati fondali, principalmente a causa della carenza di punti di ormeggio sicuri. Per contrastare questo fenomeno e salvaguardare l’habitat sottomarino e le sue specie bentoniche, Fondazione Marevivo, con il fondamentale sostegno di Caronte SpA e la collaborazione di Capitaneria di Porto, AMP di Ustica e autorità locali, ha installato cinque nuove boe d’ormeggio in punti strategici. L’iniziativa è accompagnata da attività di sensibilizzazione rivolte a diving center e turisti, con l’obiettivo di promuovere la tutela dei fondali.



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Protezione mirata per la biodiversità marina

Le boe, destinate esclusivamente a centri d’immersione e operatori autorizzati per visite guidate e seawatching, sono state collocate in aree cruciali come Punta Galera (il sito d’immersione più rinomato dell’isola), Punta dell’Arpa e la zona “Piramidi” a Punta Spalmatore. Queste aree sono note per la massiccia presenza di coralli, tra cui la Cladocora, un corallo endemico del Mediterraneo che rientra nel progetto “MedCoral Guardians” di Marevivo.

Avviato a Ustica pochi mesi fa, il progetto “MedCoral Guardians” è specificamente dedicato alla salvaguardia della Cladocora caespitosa, conosciuta anche come “Madrepora a cuscino”. Questa specie è uno dei più importanti organismi costruttori del Mediterraneo. L’obiettivo primario è accrescere la consapevolezza sull’importanza cruciale della protezione degli ecosistemi marini, attraverso attività di ricerca e sensibilizzazione che coinvolgono subacquei, studenti e turisti.

Il ruolo vitale dei coralli e la minaccia dell’ancoraggio selvaggio

I coralli sono pilastri fondamentali per la salute degli ecosistemi marini. Offrono habitat e rifugio a numerose specie, ospitando circa il 25% della fauna marina mondiale, e contribuiscono a mitigare l’energia delle onde, riducendo l’erosione costiera. Tuttavia, il loro futuro è minacciato dai cambiamenti climatici, dalle ondate di calore e dall’acidificazione degli oceani. A ciò si aggiunge l’ancoraggio selvaggio, che causa la frantumazione di intere colonie e danni irreversibili.

Negli ultimi anni, l’aumento del numero di subacquei che frequentano l’AMP di Ustica ha reso ancora più impellente la necessità di posizionare boe, sia per conformarsi alle normative vigenti sull’impatto ambientale, sia per rispondere in modo efficace e sostenibile alla crescente domanda di servizi da parte di un turismo subacqueo sempre più attento alla conservazione dell’ambiente marino.

Un impegno concreto per la tutela del mare

Raffaella Giugni, Segretario Generale di Marevivo, sottolinea l’importanza di questa iniziativa: “Con quest’altra attività sull’isola, Marevivo intende sostenere il grande lavoro svolto dall’Area Marina Protetta di Ustica, che da 40 anni tutela i fondali dell’area. Abbiamo stimato che con il posizionamento di queste boe eviteremo oltre un migliaio di ancoraggi a stagione sui fragili fondali di Ustica. È giusto esplorare questi meravigliosi luoghi ricchi di vita, ma ogni attività deve essere effettuata sempre con estrema attenzione, con l’obiettivo di proteggere e rispettare l’ecosistema marino. Nei prossimi anni speriamo di aumentare sempre di più il numero di ormeggi fissi per contribuire a tutelare questo paradiso naturale.”

Davide Bruno, Direttore AMP Ustica, ribadisce la solida collaborazione: “Questo nuovo progetto conferma la solida e strategica partnership tra l’Area Marina Protetta di Ustica e Marevivo, un rapporto proattivo che, attraverso iniziative concrete, continua a promuovere la tutela e la conservazione della biodiversità dei fondali marini di Ustica. Fin dalla sua istituzione, l’AMP ha potuto contare sulla presenza costante di Marevivo, un legame che dura da oltre 40 anni e che si è trasformato in un’amicizia sincera e costruttiva.”

Anche Lorenzo Matacena, Amministratore Delegato di Caronte SpA, esprime il suo supporto: “C’è un ambientalismo nobile ma teorico, dottrinale, e ce n’è un altro concreto, praticato, militante ma senza schieramenti preconcetti, se non quello per la tutela del pianeta. Il riposizionamento di boe nel mare di Ustica non è un lezioso esercizio di estetica, ma un contributo fattivo al ripristino del patrimonio floro-faunistico di una delle aree protette più belle al mondo. Sostenere questo progetto di Marevivo, dunque, è stato per noi un onore, ma soprattutto un dovere morale.”

Questa iniziativa congiunta rappresenta un passo significativo nella protezione del patrimonio marino di Ustica, garantendo che le sue acque cristalline e i suoi fondali ricchi di vita possano continuare a prosperare per le generazioni future.

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