Caccia nei valichi montani, Dori (AVS): “La destra svende la biodiversità alla lobby venatoria”
Durante il Question Time alla Camera, il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Devis Dori, ha espresso una dura critica al governo Meloni e alla Giunta lombarda, accusandoli di sostenere attivamente le istanze della lobby venatoria. Al centro del dibattito, la possibilità di autorizzare la caccia nei valichi montani, aree strategiche per la migrazione della fauna selvatica.
Passaggi migratori trasformati in zone di caccia
I valichi montani rappresentano dei corridoi naturali utilizzati dagli uccelli durante le migrazioni stagionali. In queste aree, gli animali volano a quote più basse e in condizioni di affaticamento, diventando particolarmente vulnerabili. Secondo Dori, l’apertura alla caccia in questi punti cruciali equivale a sfruttare intenzionalmente la debolezza della fauna per consentire un’attività predatoria facile e ingiustificata.
Un attacco alla fauna selvatica e alla normativa europea
Dori ha sottolineato che tali decisioni violano chiaramente le direttive europee in materia di tutela della biodiversità. La caccia nei valichi migratori, ha dichiarato, non è giustificabile nemmeno con il pretesto della difesa dell’agricoltura, che risulta essere un argomento pretestuoso e privo di fondamento scientifico.
Scelta politica che ignora l’emergenza climatica
Il parlamentare ha evidenziato come la fauna selvatica sia già fortemente sotto pressione a causa dei cambiamenti climatici e della progressiva perdita di habitat. Consentire la caccia in aree così delicate significa, secondo Dori, mettere ulteriormente a rischio specie già in difficoltà e svendere un patrimonio naturale comune per compiacere un ristretto gruppo di interessi.
Valichi montani come aree da tutelare
Secondo Alleanza Verdi e Sinistra, i valichi montani dovrebbero essere riconosciuti come zone franche dalla caccia, veri e propri santuari per la migrazione e la conservazione della fauna. Dori conclude il suo intervento con un appello a proteggere la biodiversità e a respingere ogni tentativo di liberalizzare la caccia nei punti più sensibili del territorio.
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