West Nile, l’Italia è il Paese europeo più colpito
Secondo i dati del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), al 13 agosto 2025 l’Italia ha registrato 274 casi confermati di West Nile, pari a oltre l’80% dei 335 casi complessivi segnalati in Europa tra otto Paesi.
Il bilancio europeo include anche 19 decessi totali. Il picco dei contagi è atteso tra fine agosto e inizio settembre. Inoltre, per la prima volta il virus è stato rilevato nelle province di Latina e Frosinone, un campanello d’allarme per la diffusione in nuove aree della Penisola.
Chi è più a rischio e sintomi
Il virus è trasmesso dalle punture di zanzare infette, in particolare del genere Culex, che trasferiscono il patogeno dagli uccelli all’uomo. L’infezione colpisce soprattutto persone con più di 65 anni, spesso con sintomi severi: circa 1 persona su 150 sviluppa formi neurologiche gravi come encefalite o meningite, con un tasso di letalità intorno al 10% in questi casi.
Le manifestazioni iniziali possono includere febbre, mal di testa, nausea e rash cutanei, e anche i sintomi più lievi possono durare settimane. In più, in Europa il 2024 è stato l’anno peggiore di sempre per la dengue, con milioni di casi e migliaia di morti, mentre il West Nile è aumentato notevolmente nel 2025.
Clima e cambiamento: un terreno fertile per le zanzare
Il cambiamento climatico gioca un ruolo significativo nella diffusione del West Nile: estati più lunghe e calde e inverni più miti favoriscono una stagione di trasmissione più estesa e intensa.
Prevenzione: cosa possiamo fare
- Proteggersi dalle punture, soprattutto nelle ore serali e vicino a zone d’acqua stagnante: repellenti, abiti coprenti, zanzariere.
- Attenzione ai sintomi, in primis alta febbre, mal di testa e confusione: consultare il medico subito.
- Le regioni come Lazio, Emilia-Romagna e Veneto sono particolarmente sotto controllo, con campagne di sorveglianza su zanzare, donatori di sangue e casi sospetti.
- A livello comunitario, servono strategie One Health, che integrino sanità umana, veterinaria e ambientale per monitorare e contenere il virus.
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