West Nile, 6 decessi in Italia: task force Simg, medici famiglia e Iss
Salgono a sei le vittime del virus West Nile in Italia. L’ultimo decesso, segnalato nel Lazio, riguarda un uomo di 86 anni ricoverato da circa un mese presso l’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Già affetto da patologie croniche, era stato uno dei primi casi diagnosticati nella regione e si trovava in terapia intensiva.
Mappa dei decessi
Con l’ultimo aggiornamento, il bilancio dei decessi da virus West Nile (WNV) in Italia nel 2025 si distribuisce così:
Lazio: 3 decessi
Campania: 2 decessi
Piemonte: 1 decesso
In Campania, negli ultimi giorni, sono deceduti:
Un uomo di 80 anni, originario di Maddaloni, ricoverato all’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta;
Un 74enne all’ospedale del Mare di Napoli, arrivato in condizioni critiche e colpito successivamente da febbre, stato confusionale e insufficienza renale.
Simg: rete di medici sentinella
A fronte dell’aumento di casi autoctoni di arbovirosi in Italia — tra cui Chikungunya, Dengue e West Nile Virus — la Società Italiana dei Medici di Medicina Generale (SIMG) si è dichiarata disponibile a collaborare con l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) per:
Formare i medici di famiglia su diagnosi precoce e gestione clinica delle arbovirosi;
Potenziare la rete di sorveglianza territoriale, ispirandosi all’esperienza del sistema RespiVirNet usato per monitorare l’influenza stagionale.
“Il medico di medicina generale è il primo osservatore sul territorio e può intercettare i casi sospetti”, ha dichiarato Alessandro Rossi, presidente SIMG.
Diagnosi precoce e contenimento dei focolai
Secondo Anna Teresa Palamara, direttrice del Dipartimento Malattie Infettive dell’ISS, è essenziale che ogni regione implementi un sistema diagnostico capillare, partendo proprio dai medici di base, definiti le “prime sentinelle” sul territorio.
A rafforzare questa posizione è Federico Gobbi, direttore scientifico dell’IRCCS di Negrar (Verona):
“Serve una sensibilizzazione diffusa della classe medica per includere le arbovirosi autoctone tra le ipotesi diagnostiche.”
Minaccia crescente per la sanità pubblica
Il West Nile Virus è trasmesso principalmente dalle zanzare comuni e, sebbene nella maggior parte dei casi causi sintomi lievi o assenti, può provocare forme neurologiche gravi, soprattutto nei soggetti anziani o fragili.
Con il cambiamento climatico, la diffusione delle zanzare vettori sta diventando sempre più ampia e persistente anche nei mesi primaverili e autunnali, estendendo il rischio anche in aree precedentemente non colpite.
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