World Cleanup Day, appello al Governo per il DRS contro lo spreco di bottiglie di plastica
In occasione del World Cleanup Day, la giornata globale dedicata alla pulizia del pianeta, milioni di cittadini in tutto il mondo si mobilitano per combattere la crisi dei rifiuti. Anche in Italia, in concomitanza con l’annuale appuntamento di Legambiente “Puliamo il Mondo”, migliaia di volontari si sono impegnati a liberare strade, parchi e spiagge dai rifiuti.
In questa giornata, la campagna “A Buon Rendere” ha rinnovato il suo appello al Governo italiano: è indispensabile dotarsi di un Sistema di Deposito Cauzionale (DRS) per i contenitori di bevande, allineandosi così ai Paesi europei più virtuosi e trasformando un problema in una risorsa.
Le ragioni di un appello urgente
La richiesta di un DRS si basa su dati concreti e su costi ambientali ed economici evitabili. Silvia Ricci, coordinatrice della campagna “A Buon Rendere”, sottolinea come ogni anno in Italia non vengano riciclati circa 8 miliardi di contenitori, con impatti negativi su ambiente, economia del riciclo e bilanci comunali. La mancata adozione di un sistema efficace costa allo Stato circa 100 milioni di euro ogni anno in Plastic Tax dovuta all’Unione Europea.
“Aspettare il 2029, come si vorrebbe fare in Italia, comporta non solamente un peggioramento dell’inquinamento ambientale, ma anche costi evitabili per tutti i portatori di interesse”, afferma Ricci.
Acqua Sant’Anna si schiera per la svolta sistemica
Mentre alcuni grandi player del settore esitano, l’azienda italiana Acqua Sant’Anna, in linea con le associazioni europee UNESDA e NMWE, sostiene con forza la necessità di un sistema cauzionale.
“Non c’è più tempo da perdere: il sistema di deposito cauzionale rappresenta una svolta indispensabile per ridurre drasticamente l’abbandono dei contenitori per bevande e garantire un riciclo di qualità,” spiega Alberto Bertone, Presidente e Amministratore Delegato di Acqua Sant’Anna. “Per raggiungere gli obiettivi ambientali e rispondere alle aspettative dei consumatori serve un approccio sistemico che coinvolga governo, imprese e cittadini. È fondamentale che i produttori di bevande facciano squadra, come già avvenuto in altre nazioni: solo un impegno comune potrà accelerare l’introduzione del DRS e trasformare una sfida in un’opportunità di sostenibilità per tutti.”
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