Le zanzare arrivano per la prima volta in Islanda: segnale d’allarme del cambiamento climatico
Fino a poco tempo fa, l’Islanda era considerata una delle ultime zone del pianeta (insieme all’Antartide) dove non esistevano zanzare. Questo scenario è cambiato: tre esemplari della specie Culiseta annulata sono stati rinvenuti nella regione di Kiðafell e Kjós, a nord di Reykjavik, vicino al Fiordo della Balena.
La scoperta, che include due femmine e un maschio, è stata effettuata da un appassionato di entomologia durante un esperimento di ricerca. La Culiseta annulata è un tipo di zanzara che normalmente vive nelle aree settentrionali dell’Europa e dell’Asia, ma non era mai stata registrata in Islanda.
Cambiamento annunciato dagli scienziati
Gli esperti da tempo avvertono che il cambiamento climatico sta modificando gli habitat naturali e facilitando la diffusione di specie un tempo assenti in alcune regioni. L’Islanda, il cui nome significa “terra del ghiaccio”, viene considerata un vero laboratorio naturale per studiare l’impatto del riscaldamento globale.
L’arrivo delle zanzare rappresenta un indicatore biologico di queste trasformazioni. Non è solo una novità zoologica, ma un chiaro segnale delle alterazioni climatiche in atto, soprattutto in aree fino a poco tempo fa troppo fredde per ospitare certe forme di vita.
Zanzare invasive in tutta Europa
Il caso islandese non è isolato. In diverse aree d’Europa si stanno verificando fenomeni simili. Nel Regno Unito, ad esempio, sono state recentemente individuate uova di zanzara egiziana (Aedes aegypti), mentre la zanzara tigre asiatica (Aedes albopictus) è stata trovata nel Kent.
Queste specie non solo si adattano bene ai nuovi ambienti, ma possono anche rappresentare un rischio per la salute pubblica, in quanto vettori di malattie tropicali come dengue, chikungunya e virus Zika.
L’Antartide resta l’unico territorio libero
Con l’arrivo delle zanzare in Islanda, l’unica regione del mondo a restare completamente priva di questi insetti è l’Antartide. Un territorio inospitale per l’uomo, ma ancora immune all’invasione di specie legate a climi più miti. Quanto durerà, però, è una domanda aperta.
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