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Zanzare: il primo killer del pianeta. Perché sono così pericolose anche in Italia

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Zanzare: il primo killer del pianeta. Perché sono così pericolose anche in Italia

Piccole, quasi invisibili, eppure spietate: le zanzare si confermano ogni anno come l’animale più pericoloso al mondo per l’essere umano. A ricordarlo è la rubrica “Dottore, ma è vero che…?” della Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei medici), che mette in guardia sui rischi legati a questi insetti tanto comuni quanto sottovalutati. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), le zanzare causano oltre 700.000 morti ogni anno, un dato che secondo alcune stime può superare il milione.

A confronto, altri animali considerati pericolosi risultano nettamente meno letali: i serpenti, per esempio, sono responsabili di circa 100.000 decessi annui, i cani ne causano 35.000 (principalmente per rabbia), le lumache circa 20.000 e gli squali appena 10. Nonostante le dimensioni minuscole, dunque, le zanzare dominano incontrastate questa drammatica classifica.

Perché le zanzare sono così pericolose

Ciò che rende le zanzare un pericolo così significativo è la loro capacità di trasmettere malattie infettive potenzialmente gravi o letali. Tra queste vi sono la malaria, la Dengue, la febbre gialla, i virus Zika e Chikungunya, fino al più recente e crescente allarme rappresentato dal virus West Nile. Molte di queste patologie non hanno cure specifiche, e possono portare a gravi complicazioni o, nei casi peggiori, alla morte.

Le zanzare sono presenti in quasi tutto il mondo, ad eccezione delle zone polari. Si riproducono rapidamente, bastando pochi centimetri di acqua stagnante per generare un nuovo focolaio. Il loro ciclo vitale è breve ma estremamente efficiente: le femmine, che si nutrono di sangue per deporre le uova, possono pungere più ospiti nello stesso giorno, facilitando così la diffusione dei virus.

Inoltre, molti dei virus trasmessi da zanzare si diffondono silenziosamente: l’infezione può avvenire anche in soggetti asintomatici, che diventano a loro volta serbatoi del virus. Questo rende ancora più difficile contenere i focolai e agire tempestivamente.

Zanzare in Italia: rischi reali e virus emergenti

Anche se la malaria è stata debellata in Italia dagli anni Cinquanta, il nostro Paese non è al riparo dai rischi legati alle zanzare. Alcune specie presenti sul territorio, come la zanzara tigre (Aedes albopictus), diurna e particolarmente aggressiva, possono trasmettere virus tropicali come Chikungunya, Dengue e Zika. Altre specie, come la Culex pipiens, più attiva nelle ore notturne, sono responsabili della trasmissione del virus West Nile, che negli ultimi anni è comparso in diverse regioni italiane.

La presenza di queste zanzare e dei virus correlati è favorita dai cambiamenti climatici, dall’aumento delle temperature e dalla crescente urbanizzazione, che moltiplica gli habitat favorevoli alla loro proliferazione. Anche per questo motivo, la diffusione di malattie trasmesse da zanzare rappresenta oggi una minaccia concreta anche in Europa, e in particolare in Italia.

Prevenzione e difesa

La lotta alle zanzare passa prima di tutto dalla prevenzione individuale e dalla gestione dell’ambiente domestico e urbano. Secondo l’OMS e i CDC statunitensi, l’uso di repellenti a base di Deet, icaridina o IR3535 rappresenta una delle misure più efficaci per evitare le punture. Nei bambini fino a sei mesi di età, tuttavia, è preferibile adottare esclusivamente protezioni fisiche, come zanzariere, e rimandare l’utilizzo di repellenti a età superiori, seguendo le indicazioni specifiche per ciascun prodotto.

Indossare abiti lunghi, specialmente all’alba e al tramonto, riduce significativamente il rischio di essere punti. L’installazione di zanzariere su finestre e letti è consigliata in tutte le abitazioni, ma diventa fondamentale nelle aree a rischio o durante i periodi di maggiore attività delle zanzare. Altro punto cruciale è la rimozione dell’acqua stagnante: sottovasi, tombini, secchi e contenitori lasciati all’aperto possono diventare focolai ideali per la deposizione delle uova.

In alcuni casi, la vaccinazione può offrire una protezione aggiuntiva: esistono infatti vaccini approvati per la febbre gialla e, in alcuni Paesi, anche per Dengue e malaria, sebbene la loro applicazione dipenda dal contesto epidemiologico e dalla disponibilità.

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