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Zanzare tigre a Roma, la mappa dei quartieri a rischio: l’allerta scatta da fine luglio

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Zanzare tigre a Roma, la mappa dei quartieri a rischio: l’allerta scatta da fine luglio

A Roma è iniziato il periodo più critico per la presenza della zanzara tigre, che si estende da fine luglio fino ai primi di novembre. Questa fase, definita come superstagione, è quella in cui la specie Aedes albopictus si riproduce con maggiore intensità e tende a pungere più frequentemente. La conseguenza è un aumento del rischio sanitario, in particolare per la trasmissione di malattie virali come Dengue e Chikungunya.

Quartieri più colpiti: dove il rischio è maggiore

Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature Communications Medicine ha evidenziato un aumento significativo della presenza di zanzare tigre in diversi quartieri romani. In particolare, Nuovo Salario, Arco di Travertino, Trastevere, Esquilino, Cipro e Subaugusta risultano le zone più interessate dal fenomeno. L’indagine ha confrontato i dati del 2012 con quelli del 2023, mostrando come la popolazione delle zanzare sia aumentata e come la loro stagione riproduttiva si sia allungata, includendo mesi come ottobre e novembre, un tempo considerati inadatti alla sopravvivenza della specie.

I dati dello studio

La ricerca, condotta dal Dipartimento di sanità pubblica e malattie infettive della Sapienza in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler di Trento e il CNR, nell’ambito del progetto Inf-Act, ha utilizzato modelli matematici per analizzare la distribuzione delle zanzare a livello di quartiere. I risultati indicano che la presenza degli esemplari femmine, ovvero quelle che pungono, è aumentata e che il picco della loro attività si registra tra luglio e novembre. Questa estensione della stagione potrebbe comportare un incremento dei casi di malattie infettive, se le zanzare locali dovessero pungere viaggiatori infetti provenienti da aree tropicali dove i virus sono endemici.

Dengue e Chikungunya

Secondo i dati aggiornati dell’Istituto Superiore di Sanità, nel Lazio sono stati segnalati quattordici casi importati di Dengue e cinque di Chikungunya. Roma è l’unica metropoli europea ad aver già sperimentato trasmissioni locali di entrambe queste malattie. Nel settembre 2017 si verificarono 252 casi di Chikungunya, con epicentro ad Anzio e una cinquantina di casi anche nella zona sudest della Capitale. Per la Dengue, il 2023 è stato l’anno più critico per la regione, con quarantuno casi autoctoni su un totale di 347 a livello nazionale, la maggior parte dei quali riguardava viaggiatori di ritorno da aree tropicali.

Attenzione anche alla Culex pipiens

Accanto alla Aedes albopictus, a Roma circola anche la Culex pipiens, nota come zanzara comune. Quest’ultima punge soprattutto di notte ed è responsabile della trasmissione del virus del West Nile, o Febbre del Nilo Occidentale. I primi casi di quest’anno sono stati rilevati ad Anzio e nella zona dell’Agro Pontino. Le autorità sanitarie stanno monitorando attentamente la situazione anche in provincia di Roma, in particolare nelle aree meridionali.

Le contromisure

Il Comune di Roma ha deciso di intervenire in anticipo, anticipando a marzo l’inizio delle disinfestazioni, che quest’anno sono previste in due cicli: il primo tra marzo e giugno, il secondo tra settembre e ottobre. Parallelamente, le autorità sanitarie ribadiscono l’importanza del comportamento dei cittadini nel contenimento della proliferazione delle zanzare. Piccoli gesti, come evitare di lasciare acqua stagnante nei sottovasi o nei contenitori all’aperto, possono fare la differenza nel limitare lo sviluppo delle larve.

Medici in prima linea

La Direzione Salute della Regione Lazio ha diffuso una circolare a tutte le ASL, alle aziende ospedaliere, ai medici di base e ai pediatri, chiedendo massima attenzione nella sorveglianza dei sintomi riconducibili alla Febbre del Nilo occidentale e ad altre malattie virali trasmesse dalle zanzare. Il monitoraggio epidemiologico è attivo e costante, con l’obiettivo di contenere eventuali focolai sul nascere.

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