Zoonosi e contaminazioni alimentari in aumento: il 70% delle nuove malattie arriva dagli animali
Il 70% delle malattie infettive emergenti ha origine animale. A lanciare l’allarme è Alberto Mantovani, medico veterinario del Centro Studi Kos, intervenuto al Forum Leopolda Salute di Firenze. La crescente interazione tra uomo, fauna selvatica e animali da allevamento sta favorendo il passaggio di agenti patogeni da una specie all’altra, con rischi sempre più concreti per la salute globale.
Ecosistemi alterati e contatto diretto
Secondo Mantovani, l’espansione delle attività umane e la conseguente frammentazione degli habitat naturali hanno creato le condizioni ideali per la diffusione delle zoonosi. Specie selvatiche come volpi, cinghiali e persino pappagalli cittadini si trovano oggi a condividere spazi e risorse con gli esseri umani e con gli animali d’allevamento. Questo contatto ravvicinato favorisce la trasmissione e la ricombinazione genetica di virus e batteri.
PFAS e contaminazione degli alimenti
Oltre alle malattie zoonotiche, un altro fronte critico è rappresentato dai contaminanti chimici emergenti, in particolare le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS). Questi composti, difficilmente degradabili, si accumulano negli organismi viventi e arrivano all’uomo principalmente attraverso alimenti di origine animale.
Grazie all’intervento dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), sono stati introdotti limiti massimi tollerabili per i PFAS negli alimenti e avviati controlli sistematici in tutta Europa. Tuttavia, resta fondamentale un monitoraggio costante per garantire la sicurezza alimentare nel lungo periodo.
L’importanza dell’approccio One Health
La risposta a queste sfide complesse, secondo Mantovani, passa per l’approccio One Health, che integra la salute umana, animale e ambientale. Questo paradigma richiede una stretta collaborazione tra medici, veterinari, ecologi ed esperti di sanità pubblica.
Il ruolo del medico veterinario diventa quindi sempre più centrale, ma deve essere rinnovato: servono competenze in ecologia, epidemiologia e gestione dei dati per affrontare con efficacia i rischi sanitari emergenti.
Il servizio veterinario pilastro della sanità pubblica
In Italia, il servizio veterinario rappresenta un elemento fondamentale del sistema sanitario nazionale. Tuttavia, Mantovani sottolinea l’urgenza di un aggiornamento del settore, con investimenti mirati nella formazione e nella visione interdisciplinare. Solo così sarà possibile affrontare le sfide del futuro, prevenendo le emergenze sanitarie prima che si trasformino in crisi globali.
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