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Alimentazione, vademecum di Fedagripesca Toscana per un consumo sostenibile di pesce

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Alimentazione, vademecum di Fedagripesca Toscana per un consumo sostenibile di pesce

Scegliere pesce fresco, rispettare la stagionalità delle specie ittiche e privilegiare i prodotti locali. Sono questi alcuni dei principi alla base del vademecum presentato da Fedagripesca Toscana durante la Biennale del Mare di Livorno, per promuovere un consumo sostenibile di pesce che sia anche salutare e vantaggioso per l’ambiente e l’economia del territorio.

Il documento, illustrato da Andrea Bartoli, referente pesca per Fedagripesca Confcooperative Toscana, è stato protagonista dell’incontro “Il mare a tavola: Le politiche del cibo a Livorno. Sostenibilità, stagionalità e sicurezza alimentare nei nostri piatti”, organizzato dal Consiglio del Cibo di Livorno. Quest’ultimo, organo statutario del Comune di Livorno, è nato per proporre politiche e progetti in grado di rendere l’alimentazione locale più accessibile, sostenibile e sicura per tutti i cittadini.

I 5 consigli per un consumo sostenibile di pesce

Ecco i suggerimenti chiave del vademecum di Fedagripesca Toscana:

1. Preferire pesce locale

Scegliere prodotti ittici del territorio significa garantirsi maggiore freschezza e qualità, ridurre le emissioni legate ai trasporti e rafforzare l’economia locale.

2. Rispettare la stagionalità

Come per frutta e verdura, anche il pesce ha le sue stagioni. In questo periodo, ad esempio, si trovano facilmente mazzancolle, pesce azzurro, pesce spada e pesce da zuppa. Acquistare in base alla stagionalità consente di rispettare i ritmi del mare e delle specie ittiche.

3. Controllare tracciabilità ed etichette

Sapere da dove arriva il pesce e come è stato pescato è fondamentale. La filiera commerciale può essere lunga e far lievitare i prezzi. Per questo, Fedagripesca consiglia di acquistare direttamente dai pescatori o dalle cooperative.

4. Verificare la freschezza

Un occhio attento può riconoscere il pesce fresco: occhi lucidi e non opachi, carne soda, branchie rosso vivo e assenza di cattivi odori sono gli indicatori principali.

5. Sperimentare specie “dimenticate”

Spesso sottovalutati, scorfani, sardine e pesci da zuppa sono ricchi di gusto e appartengono alla tradizione gastronomica locale. Riscoprirli aiuta a diversificare il consumo e a ridurre la pressione su specie sovrasfruttate.

Un gesto semplice, con grandi benefici

«Un consumo consapevole dei prodotti ittici – ha dichiarato Andrea Bartoli – permette ai consumatori di avere prodotti di qualità a prezzi contenuti, ma porta benefici anche ai produttori locali e all’ambiente».
Seguire queste cinque semplici regole significa dunque fare una scelta non solo culinaria, ma anche etica, sociale e ambientale.

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