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Allarme zanzara Culex, come clima e ambiente influenzano la proliferazione dei vettori

Zanzara Culex

Allarme zanzara Culex, come clima e ambiente influenzano la proliferazione dei vettori

Nel cuore di un’estate sempre più calda e imprevedibile, una piccola creatura sta conquistando attenzione e timori in tutta Italia: la zanzara “Culex”, il vettore del West Nile Virus. Ma cosa rende questi insetti così temuti e perché la loro proliferazione sta diventando un problema ambientale e sanitario cruciale nel 2025? Scopriamo insieme i fattori climatici e ambientali che alimentano la crescita di questi fastidiosi (e potenzialmente pericolosi) protagonisti dell’estate, mettendo in luce perché la loro espansione non riguarda solo il ronzio nelle nostre orecchie, ma una sfida reale per la salute pubblica.

I fattori ambientali e climatici che maggiormente favoriscono la crescita delle zanzare vettori—come quelle responsabili della trasmissione del West Nile Virus e di altre malattie trasmesse da vettori—sono molteplici e strettamente interconnessi. Ecco i principali aspetti che ne influenzano la proliferazione:

1. Temperature elevate e inverni più miti

  • L’innalzamento delle temperature medie globali prolungate durante l’anno consente alle zanzare di estendere la stagione di attività oltre i mesi tradizionali estivi.
  • Temperature intorno ai 25-30°C accelerano il ciclo vitale, riducendo il tempo dalla deposizione delle uova all’adulto da 60 giorni (a 15°C) a meno di 10 giorni, favorendo una rapida crescita delle popolazioni.
  • Inverni più miti riducono la mortalità di uova e adulti, permettendo una presenza quasi continua e la possibilità di più cicli riproduttivi annuali.

2. Umidità elevata e disponibilità di acqua stagnante

  • La presenza di ristagni d’acqua, pozzanghere, tombini e altri contenitori che raccolgono acqua piovana è indispensabile per la deposizione delle uova e lo sviluppo delle larve.
  • Climi più umidi o periodi di pioggia alternati a siccità creano habitat variegati che favoriscono le diverse fasi del ciclo delle zanzare, permettendo riproduzioni continue e in diverse aree.

3. Cambiamenti climatici e stagioni meno definite

  • L’alterazione delle stagioni tradizionali con primavere precoci, estati lunghe e inverni brevi causa un prolungamento del periodo favorevole alla crescita delle zanzare, oltre a modificare l’ecosistema degli insetti vettori.
  • Le precipitazioni irregolari a volte favoriscono una rapida riproduzione dopo piogge abbondanti che creano nuovi microhabitat temporanei.

4. Modifiche ambientali antropiche

  • La disurbanizzazione, la creazione di aree verdi non gestite, e l’accumulo di materiali che raccolgono acqua (es. bottiglie, pneumatici) aumentano i luoghi di riproduzione delle zanzare in ambito urbano ed extraurbano.
  • La deforestazione e il cambiamento d’uso del territorio modificano i microclimi e le interazioni tra vettori, ospiti animali e umani, facilitando la diffusione di specie adattabili come Aedes albopictus e Aedes aegypti.

5. Adattamento biologico dei vettori

  • Alcune specie di zanzare vettore hanno sviluppato una tolleranza termica elevata e capacità di sopravvivere in condizioni variabili, inclusa la capacità delle uova di resistere a lunghi periodi di siccità e disidratazione.
  • Questi adattamenti consentono loro di colonizzare nuove aree climatiche, anche temperate, ampliando così la loro diffusione geografica.

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