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Animali e Ambiente, LAV chiede nuove regole e più tutele all’Ue

Animali ambiente

Animali e Ambiente, LAV chiede nuove regole e più tutele all’Ue

Nuovo appello all’Ue da parte della LAV. L’associazione animalista chiede maggiori tutele alla Commissione europee. Nello specifico la richiesta è di pubblicare la bozza di nuovi regolamenti e dare seguito all’iniziativa dei cittadini contro le gabbie.

 Eurobarometro 2023

A pochi mesi di distanza dall’Eurobarometro 2023, arriva un nuovo sondaggio promosso dalla European Consumers Organisation (BEUC) effettuato in otto Paesi europei, inclusa l’Italia. Il sondaggio ribadisce l’importanza che le condizioni degli animali allevati hanno per i cittadini europei. Altro punto importante la necessità che le istituzioni europee ne tengano conto.  

Il sondaggio: vietare l’utilizzo di gabbie

I risultati sono chiari. Confermano la necessità per l’Europa di tenere fede agli impegni presi e proporre nuove regole che siano ambiziose. La grande maggioranza degli intervistati (90%) ritiene fondamentale garantire maggiore protezione agli animali allevati. In primis vietando l’utilizzo di gabbie e pratiche cruente come le mutilazioni, routinarie in questa industria. E poi offrendo spazi maggiori agli animali, cosa non possibile in questo sistema di produzione industriale di carne e altri derivati.  Dal sondaggio arrivano opinioni forti anche sulla necessità di prevedere un’etichettatura trasparente, così come standard sulle importazioni equivalenti a quelli europei (76%). Misura che permetterebbe di togliere dalla discussione le paure di concorrenza sleale che spesso vengono strumentalizzate per impedire qualunque miglioramento dei requisiti di tutela degli animali.    

Le richieste all’Ue

Con l’eccezione della bozza di regolamento sul trasporto di animali vivi, presentata a fine 2023, la Commissione europea non ha ancora presentato le bozze dei nuovi regolamenti sulla tutela degli animali allevati. Questi ultimi dovranno sostituire quelli attuali, con particolare riferimento alla tutela in allevamento e al divieto delle gabbie, su cui l’ICE aveva raccolto oltre 1 milione e 400 mila firme validate.

La campagna Vote for Animals

Su questi la stessa Commissione si è impegnata a vietare le gabbie entro il 2027.  A giugno ci saranno le elezioni europee. LAV insieme ad altre 10 organizzazioni in Italia ha lanciato la campagna Vote for animals (Anche gli animali votano) chiedendo ai futuri candidati di impegnarsi per gli animali sottoscrivendo i dieci punti del programma elettorale. È cruciale che il prossimo Parlamento europeo e la prossima Commissione si facciano veri portavoce delle richieste dei cittadini. Sarà importante nel rispetto della rappresentatività democratica che queste istituzioni devono garantire per il buon funzionamento dell’Unione europea.  

Il docufilm Food for profit

Tra i punti del programma, cinque riguardano proprio la necessità di superare il modello di produzione e consumo di cibo attuale, favorendo la transizione verso produzioni senza sfruttamento di animali, a partire dall’approvazione di standard più elevati e attraverso appositi incentivi ad una riconversione del sistema.  La politica deve scegliere da che parte stare: dalla parte dei cittadini, o dalla parte degli interessi dell’industria della carne. Uno stretto legame, quello tra politica e lobby, che emerge chiaramente in Food for profit, il docufilm della giornalista Giulia Innocenzi e di Pablo D’Ambrosi, proiettato in anteprima giovedì scorso a Bruxelles presso il Parlamento Europeo, ieri a Roma e questa sera a Milano presso il Cinema Beltrade, per la prima volta in un evento aperto al pubblico.  

Bennati (Dg LAV): “Invertire la rotta”

Il documentario, a cui LAV ha contribuito coordinando l’attività di inchiesta in alcuni allevamenti in Italia, Germania, Polonia e Spagna, restituisce una fotografia chiara.  “Il recente voto del Parlamento Europeo sulla possibilità dell’editing del patrimonio genetico è in realtà la realizzazione di un modello. Un modello che il docufilm ha fatto emergere con chiarezza, svelando la predisposizione di istituzioni e politici a realizzare mostruosità in nome di un profitto irrispettoso della vita umana ed animale”. Lo dichiara Roberto Bennati, Direttore generale LAV. “Nonostante i continui sussidi ad una Pac che alimenta un’agricoltura che è la prima causa di inquinamento ambientale, distruzione di tessuti sociali in zone rurali e con dati chiarissimi sulle emissioni dell’allevamento zootecnico, le lobby continuano ad imporre un sistema predatorio di risorse e della salute dei cittadini europei. È necessario invertire la rotta”, ha concluso Bennati di LAV. 

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