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Batteri antibiotico-resistenti, Arpal monitora acque reflue e depuratori

inquinamento acque reflue

Batteri antibiotico-resistenti, Arpal monitora acque reflue e depuratori

Monitorare le acque reflue e superficiali è utile per individuare la presenza di antibiotici, microrganismi resistenti e geni di resistenza. L’obiettivo è aumentare le conoscenze sulla loro diffusione, implementare le strategie per prevenirla e sensibilizzare la popolazione sull’uso incontrollato degli antibiotici. Lo rende noto l’Arpal, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ligure.

Contrasto all’antibiotico-resistenza

L’analisi delle acque reflue in Liguria fa capo, infatti, all’Arpal e rientra fra gli obiettivi prioritari del Piano nazionale sul contrasto all’antibiotico-resistenza dei prossimi 5 anni. Il Piano è stato emanato dal ministero della Salute e recepito a livello regionale a dicembre 2023.

“Un antibiotico – spiega l’agenzia – è una sostanza chimica, naturale o di sintesi, in grado di eliminare i batteri o limitarne la crescita, contrastando così le malattie infettive. Quando però l’assunzione di antibiotici è incontrollata la conseguenza principale è l’insorgenza di batteri antibiotico resistenti. E’ ormai noto, a livello mondiale, che le infezioni antibioticoresistenti stanno assumendo livelli di grande  preoccupazione per la sanità pubblica”.



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Batteri resistenti e antibiotici nelle acque reflue e negli impianti di depurazione

L’Arpal monitora il territorio con la ricerca e la successiva identificazione delle specie microbiche antibiotico resistenti presenti nell’ambiente. “Sono tanti i batteri resistenti, metaboliti di antibiotici e residui di medicinali che finiscono anche nelle acque reflue urbane e negli impianti di depurazione delle acque” fa sapere.

Water based epidemiology, l’epidemiologia basata sul monitoraggio delle acque reflue

“La  Water based epidemiology, cioè l’epidemiologia basata sul monitoraggio delle acque reflue, quale indicatore massivo  di circolazione in ambiente di patogeni è una scienza abbastanza giovane. E’ riconosciuta in ambito scientifico di grande validità in ambito di prevenzione – prosegue l’Arpal -. E l’Unione Europea ne ha fatto ricorso durante la pandemia di SARS COV 2 emanando degli atti impositivi a tutti gli Stati membri sull’avvio di un sistema di sorveglianza in tal senso”.

Sorveglianza sistematica dei depuratori

Dal 2025 il protocollo di sorveglianza dovrà entrare a pieno regime e Arpa Liguria partirà con la sorveglianza sistematica dei principali depuratori “per valutare la prevalenza dell’antibiotico resistenza nell’ambiente in associazione alla sorveglianza ospedaliera e nelle strutture sanitarie della Liguria”.

“Anche nel periodo del Covid – aggiunge l’Arpal – l’apporto metodologico del laboratorio di biologia molecolare di Arpa Liguria per la messa a  punto del protocollo sulla ricerca del virus nei depuratori regionali è stato fondamentale per l’adozione a livello nazionale del protocollo ufficiale di sorveglianza ambientale virale”.

Arpa Liguria e la regione, inoltre, grazie al suddetto laboratorio, sono entrati da due anni ufficialmente a far parte nella rete di sorveglianza ambientale mondiale dell’Oms sulla circolazione del poliovirus nei reflui. I controlli avvengono due volte al mese sui tre principali depuratori della Liguria con lo scopo di individuare una presenza rilevante o meno di poliovirus.

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