Aviaria, H5N1 nelle acque reflue. L’avviso dell’OMS: “Consumare latte pastorizzato”
L’epidemia negli Stati Uniti fra le mucche da latte contagiate dal virus H5N1 ad alta patogenicità, continua a far parlare di sé. L’infezione ha già raggiunto gli esseri umani nel Sudest asiatico, negli Stati Uniti e di recente in Australia. E gli ultimi dati relativi ai controlli e al monitoraggio sul virus H5N1 ne rilevano la presenza nelle acque reflue di nove città del Texas.
CDC avviano campagna di monitoraggio delle acque di scarico delle grandi città
Gli scienziati stanno monitorando le acque reflue per individuare segni del virus dell’aviaria H5N1, dal momento che l’epidemia di tra i bovini da latte americani continua a crescere.
I Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) hanno avviato una campagna di monitoraggio delle acque di scarico delle grandi città.
Un intervento necessario in seguito alla conferma dei casi in dozzine di allevamenti di nove stati. Dopo il contagio all’uomo, 300 persone sono state sottoposte a test o monitoraggio dei sintomi.
RNA virale H5N1 nel 40% dei prodotti lattiero-caseari. Oms: “Consumare latte pastorizzato”
Il team di Andrew Bowman, epidemiologo veterinario della Ohio State University, ha effettuato un recente studio su 150 prodotti lattiero-caseari commerciali. Rappresentano impianti di lavorazione in 10 stati americani. E nel 40% dei prodotti ha rinvenuto RNA virale.
Per questo motivo, l’OMS ha lanciato l’allarme. “Il virus dell’influenza aviaria H5N1 è stato rilevato nel latte crudo negli Stati Uniti. I test preliminari mostrano che la pastorizzazione lo uccide. Il consiglio dell’Oms per tutti i Paesi è di consumare latte pastorizzato”, afferma il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Ghebreyesus.
“Il virus – continua Ghebreyesus – non mostra segni di adattamento alla diffusione tra gli esseri umani. Sulla base delle informazioni disponibili, l’Oms valuta il rischio per la salute pubblica come “basso” per la popolazione generale e “da basso a moderato” per le persone esposte ad animali infetti”. Il virus H5N1 è stato identificato nel 1996 nelle oche in Cina e nelle persone a Hong Kong nel 1997. Dal 2003 “sono stati segnalati 878 casi umani di influenza aviaria” conclude il Direttore generale Oms.
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