Sperimentazione su macachi, flashmob della LAV a Bologna
La LAV ha organizzato un flashmob davanti al Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie dell’Università di Bologna in piazza di Porta San Donato 2, per chiedere ufficialmente la fine degli esperimenti di fisiologia condotti sui macachi e la liberazione degli animali ancora rinchiusi nei laboratori dell’ateneo.
Le ragioni scientifiche dietro il flashmob
«Da anni portiamo avanti una battaglia basata su solide ragioni scientifiche ed etiche – spiega Michela Kuan, responsabile scientifica dell’area Ricerca Senza Animali della LAV – per chiedere all’Università di Bologna di adottare metodologie innovative, etiche e animal-free nel campo delle neuroscienze. Purtroppo, l’Università continua a rifiutare il confronto, chiudendosi a ogni dialogo».

Le direttive europee
Questa posizione contrasta con le direttive europee e il decreto italiano sulla protezione degli animali usati per la sperimentazione e si distanzia dal percorso di altri Atenei emiliano-romagnoli come l’Università di Modena, Padova e Verona, che hanno abbandonato la sperimentazione sui primati. Un esempio virtuoso è l’Università di Ferrara, che ha recentemente dismesso la sua colonia di macachi.
Con il flashmob, la LAV rinnova l’appello al Rettore dell’Università di Bologna affinché segua l’esempio degli altri atenei, adottando una scelta di responsabilità e rispetto etico che rispecchia la volontà di gran parte dei cittadini italiani, come confermato da recenti sondaggi di opinione.
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