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Bonus bollette da 55 euro: da chi è composto e cosa contesta il fronte critico

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Bonus bollette da 55 euro: da chi è composto e cosa contesta il fronte critico

Il nuovo bonus da 55 euro inserito nell’ultima bozza del decreto energia e destinato a circa 4,5 milioni di famiglie vulnerabili apre un fronte di critiche e richieste più incisive da parte delle associazioni dei consumatori e delle opposizioni. Pur riconoscendo l’utilità immediata del contributo, il giudizio è condiviso: la misura non è sufficiente ad affrontare un problema strutturale che continua a pesare in modo significativo sui bilanci domestici.

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Assoutenti: “Sì al bonus, ma superare la logica dei contributi una tantum”

Il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso, accoglie positivamente il bonus straordinario, definendolo «una misura utile per famiglie che vivono un aumento costante del costo della vita». Tuttavia, invita a un cambio di paradigma nelle politiche energetiche:

«È necessario superare la logica dei bonus una tantum. Occorrono strumenti stabili che garantiscano diritti universali, come i consumi minimi di cittadinanza per luce, gas e acqua. Servono certezze, non interventi emergenziali.»

Per Assoutenti, la priorità è introdurre standard minimi garantiti a livello nazionale, così da trasformare i bonus in una vera strategia strutturale di inclusione energetica.

Codacons: “Tariffe ancora troppo alte, dai bonus non arriverà la soluzione”

Anche il Codacons esprime chiaramente la propria contrarietà alla linea dei bonus:

«È giusto sostenere i nuclei vulnerabili, ma non è questa la strada per abbattere la spesa energetica.»

Secondo i dati dell’associazione:

  • le tariffe elettriche per gli utenti vulnerabili risultano +8,6% rispetto allo stesso trimestre del 2024;
  • rispetto al 2020, la bolletta sul mercato regolato è +49,7%.

I numeri confermano, secondo il Codacons, la necessità di un intervento strutturale capace di far scendere stabilmente il prezzo dell’energia per famiglie e imprese, al di là delle misure emergenziali.

Bonelli: “70 miliardi di extraprofitti e solo 55 euro di bonus? Serve un cambio di rotta”

Molto più duro il commento del deputato di AVS Angelo Bonelli, che attacca il Governo sul tema degli extraprofitti delle società energetiche:

«In tre anni le società che acquistano e distribuiscono gas hanno realizzato oltre 70 miliardi di extraprofitti, accumulati grazie all’aumento delle bollette pagate da famiglie e imprese.»

Bonelli denuncia una serie di questioni irrisolte:

  • mancata separazione del prezzo del gas da quello delle rinnovabili;
  • assenza di tariffazione zonale, che ridurrebbe i costi soprattutto al Sud;
  • mancata revisione della fiscalità che favorisce il gas;
  • nessuna reale tassa sugli extraprofitti.

«Il Governo non chiede un euro a chi ha guadagnato miliardi grazie al caro energia, ma chiede ai cittadini di pagare la misura con risorse pubbliche.»

Una richiesta comune: dal bonus all’intervento strutturale

Nonostante differenze di tono e contenuti, i tre interventi convergono su un punto centrale: il bonus da 55 euro offre un sollievo limitato e temporaneo. L’emergenza legata ai costi dell’energia richiede invece politiche più profonde, che agiscano sulla formazione dei prezzi, sulla fiscalità, sulla regolazione del mercato e sulla protezione stabile dei consumatori più fragili.

Il dibattito sul decreto energia si concentra ora su questo nodo: trasformare i bonus in misure strategiche e strutturali per contrastare in modo reale e duraturo il caro energia.

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