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Clima e temporali: come gli eventi atmosferici frequenti accentuano le diseguaglianze sociali

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Clima e temporali: come gli eventi atmosferici frequenti accentuano le diseguaglianze sociali

Gli eventi meteorologici meno estremi, come i temporali frequenti, possono avere un impatto significativo sulle disuguaglianze sociali ed economiche. Questo è quanto emerge da uno studio pubblicato sul Journal of Environmental Economics and Management, condotto da ricercatori della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, della Pennsylvania State University e della Northwestern University.

Gli effetti economici dei temporali frequenti

Lo studio si basa sull’analisi di oltre 200.000 eventi meteorologici avvenuti negli Stati Uniti tra il 1991 e il 2019. I ricercatori hanno scoperto che i temporali, pur essendo meno distruttivi di uragani o siccità, hanno effetti economici persistenti, in particolare sui salari, aggravando le disuguaglianze esistenti. Matteo Coronese, autore dello studio e ricercatore presso l’Istituto di Economia della Scuola Sant’Anna, spiega: “I salari subiscono perdite durature nel tempo, mentre i redditi tendono a recuperare più gradualmente. Questo penalizza soprattutto le fasce di popolazione più povere, che dipendono maggiormente dai redditi da lavoro”.

In termini economici, l’impatto cumulativo dei temporali è significativo: su un arco temporale di cinque anni, un aumento della frequenza di questi eventi comporta una contrazione salariale pari a circa la metà di quella subita durante la crisi finanziaria del 2007.

Disuguaglianze sociali e geografiche

Le contee più povere sono quelle che subiscono le perdite maggiori, evidenziando un deficit di adattamento rispetto alle aree più ricche. Francesco Lamperti, docente dell’Istituto di Economia della Scuola Sant’Anna, sottolinea che l’intervento pubblico può fare la differenza: “Le contee che ricevono aiuti federali immediati dopo un temporale non registrano perdite significative nei salari e nei redditi”. Questo dimostra l’importanza di politiche di supporto economico per mitigare gli effetti negativi.

Settori produttivi e resilienza economica

Anche i settori produttivi subiscono conseguenze rilevanti. Francesca Chiaromonte, docente e autrice dello studio, evidenzia che “settori con alta intensità di capitale fisico, come la manifattura, registrano le perdite più significative, accompagnate da una riduzione dell’occupazione”. Questi impatti sottolineano la necessità di strategie di adattamento per rendere il sistema economico più resiliente.

Il cambiamento climatico e la necessità di interventi

Con il cambiamento climatico che promette di aumentare sia la frequenza che l’intensità degli eventi atmosferici, diventa cruciale rafforzare le politiche di mitigazione e adattamento. Andrea Roventini, direttore dell’Istituto di Economia della Scuola Sant’Anna, conclude: “L’integrazione di dati climatici ed economici offre strumenti fondamentali per comprendere le dinamiche legate agli eventi atmosferici e alle disuguaglianze sociali. Questo approccio è essenziale per affrontare le sfide globali”.

Lo studio evidenzia come i temporali frequenti, seppur meno estremi di altri fenomeni climatici, possano amplificare le disuguaglianze economiche e sociali. L’intervento pubblico e l’adozione di politiche mirate sono fondamentali per mitigare questi effetti, garantendo una maggiore resilienza economica e sociale in un contesto climatico sempre più complesso.

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