Gas serra, UE vicina al target 2030: -90% di emissioni entro il 2040
L’Unione Europea potrebbe centrare, anche se per un soffio, l’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra fissato per il 2030. Il taglio raggiungerà il 54% rispetto ai livelli del 1990, ha annunciato la vicepresidente esecutiva della Commissione europea per la Transizione pulita, giusta e competitiva, Teresa Ribera, nel corso della presentazione dei Piani energetici e climatici dei Paesi membri. Si tratta di un solo punto percentuale in meno rispetto al target ufficiale previsto dalla legge europea sul clima, ma rappresenta comunque un importante traguardo verso la neutralità climatica.
Obiettivo 2040: meno emissioni e più flessibilità
Con un occhio al successo (quasi) raggiunto per il 2030, l’attenzione si sposta ora all’obiettivo per il 2040: una riduzione del 90% delle emissioni nette rispetto al 1990. La proposta legislativa, inizialmente prevista per il primo trimestre del 2025, è stata rimandata a giugno per favorire ulteriori consultazioni tra Commissione, Stati membri e Parlamento europeo.
Il commissario per il Clima, Wopke Hoekstra, ha indicato la volontà di mantenere l’obiettivo del 90%, ma con margini di flessibilità per i Paesi membri. La chiarezza sul traguardo a medio termine, sostiene Bruxelles, è essenziale per dare fiducia agli investitori e consolidare i risultati ottenuti entro il 2030.
Disaccoppiamento tra crescita economica e emissioni
In trent’anni, le emissioni nette di gas serra nell’Ue si sono ridotte del 37%, mentre il PIL è cresciuto del 68%. Questo “disaccoppiamento” dimostra che è possibile combinare crescita economica e sostenibilità. La vicepresidente esecutiva Teresa Ribera ha sottolineato come la regolamentazione basata su evidenze scientifiche stia producendo risultati concreti.
Rinnovabili in crescita, ma serve uno scatto finale
Le fonti rinnovabili stanno diventando la spina dorsale del mix energetico europeo. Tuttavia, la quota di energia da fonti verdi è attualmente inferiore di circa 1,5 punti percentuali rispetto all’obiettivo del 42,5%. La Commissione è fiduciosa: se gli Stati membri metteranno in campo i progetti previsti, il traguardo sarà raggiunto.
Misure recenti hanno semplificato il rilascio di autorizzazioni per nuovi impianti e promosso la diffusione delle rinnovabili a livello nazionale.
Efficienza energetica
Più complessa è la situazione sull’efficienza energetica. Nonostante un calo dei consumi energetici dal 2021 e una maggiore ambizione nei piani aggiornati, i progressi sono ancora insufficienti. La Commissione Ue chiede un’accelerazione decisa sulla ristrutturazione degli edifici e sull’adozione di tecnologie per l’efficienza.
In questo contesto, l’Italia e altri Stati dovranno moltiplicare gli sforzi per allinearsi agli obiettivi europei.
Tre Paesi ancora in ritardo
Belgio, Estonia e Polonia non hanno ancora presentato i loro piani definitivi per energia e clima. “Devono farlo senza indugio”, ha ammonito la Commissione. La presentazione di piani nazionali coerenti è una condizione indispensabile per colmare i gap esistenti e garantire il successo della strategia climatica dell’Ue.
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