La crisi climatica colpisce ancora il cacao. Quanto ci costeranno i dolci natalizi
I cambiamenti climatici stanno ridisegnando non solo i paesaggi, ma anche i mercati globali, influenzando direttamente la produzione agricola e i costi delle materie prime. Uno degli esempi più eclatanti è quello del cacao, una coltura simbolo di dolcezza e festività, che oggi si trova al centro di una crisi senza precedenti. La Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) e il Codacons lanciano l’allarme: il deficit di cacao e il conseguente aumento delle quotazioni internazionali stanno impattando pesantemente anche sui prezzi dei dolci natalizi, con rincari significativi sui torroni e sui prodotti al cioccolato.
Crisi climatica: il cacao in grave sofferenza
La produzione di cacao, concentrata principalmente in Ghana e Costa d’Avorio (che insieme rappresentano il 60% della produzione globale), è stata duramente colpita da una combinazione di siccità prolungata e precipitazioni eccezionali. Questi eventi, tipici degli effetti del cambiamento climatico, alterano il delicato equilibrio necessario per la crescita delle piante di cacao, favorendo anche la diffusione di malattie come il Cocoa Swollen Shoot Virus Disease (CSSVD), che ha devastato 500mila ettari di coltivazioni solo in Ghana.
Secondo l’Organizzazione Internazionale del Cacao, per la stagione 2023/2024 si registra un deficit globale di 462mila tonnellate, il più grave degli ultimi 45 anni, con il rapporto scorte/raccolta ai minimi storici. Questa scarsità ha fatto impennare i prezzi internazionali, che nel corso dell’anno hanno raggiunto picchi di quasi 12mila dollari a tonnellata, con un incremento del 107% rispetto al 2023.
Dolci natalizi: impennano i prezzi di torroni e prodotti al cioccolato
Le conseguenze della crisi del cacao si riflettono anche sulle tavole natalizie. Il Codacons evidenzia come i rincari delle materie prime abbiano portato a un aumento medio del 12,5% per panettoni e pandori nella variante al cioccolato, mentre i torroni al cacao registrano una crescita record del 30%, con punte del 53% in alcune catene commerciali.
Se i prezzi di panettoni e pandori tradizionali oscillano tra i 5 e i 7 euro per i prodotti industriali e raggiungono i 35-60 euro per quelli artigianali di alta gamma, i dolci al cioccolato subiscono rincari più marcati. Il Codacons sottolinea che, nonostante i prezzi di pandori e panettoni tradizionali siano cresciuti in media solo del 4%, il mercato dei dolci natalizi al cioccolato è quello che risente maggiormente degli effetti della crisi del cacao.
L’associazione evidenzia inoltre l’importanza di monitorare i costi per evitare speculazioni sui prezzi dei prodotti tipici delle festività, cercando di tutelare i consumatori in un periodo già segnato da rincari generalizzati.
Dalla crisi climatica al carrello della spesa
La crisi del cacao è solo uno dei tanti segnali dell’impatto dei cambiamenti climatici sui mercati globali. Come sottolinea il presidente di Sima, Alessandro Miani, “fenomeni estremi come siccità e inondazioni alterano profondamente l’ambiente, riducono la produzione agricola e causano un’impennata nei prezzi al dettaglio”. Il risultato è che eventi climatici che avvengono a migliaia di chilometri di distanza si riflettono direttamente sulle scelte di consumo e sul portafoglio dei cittadini.
Prospettive e soluzioni
Per affrontare la crisi del cacao e i suoi effetti a cascata, è fondamentale investire in pratiche agricole sostenibili e nella resilienza dei sistemi produttivi. Al tempo stesso, iniziative per ridurre l’impatto climatico, come la transizione energetica e politiche di mitigazione, sono cruciali per prevenire ulteriori crisi alimentari globali.
Questo Natale, il caro dolci sarà un promemoria amaro dell’urgenza di affrontare il cambiamento climatico con soluzioni concrete, per garantire un futuro più dolce e sostenibile per tutti.
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