Ecoansia in Italia: il 22% si riconosce nei sintomi della crisi climatica
La crisi climatica non è solo una minaccia per l’ambiente: sempre più italiani percepiscono anche gli effetti sulla salute mentale. A confermarlo è l’indagine “Crisi climatica ed Ecoansia in Italia. Preoccupazioni ambientali e salute mentale” condotta da UNICEF e YouTrend e presentata in occasione della Giornata della Terra.
Secondo il sondaggio, il 24% degli italiani ha già sentito parlare di ecoansia e, una volta spiegato il significato del termine, il 22% afferma di vivere un’esperienza compatibile con questo stato emotivo. Si tratta di un dato significativo, che evidenzia quanto i cambiamenti climatici incidano sull’equilibrio psicologico delle persone.
Sintomi fisici e psicologici sempre più frequenti
Il 7% del campione ha dichiarato di aver sperimentato almeno una volta a settimana sintomi fisici legati all’ansia per le condizioni ambientali, come mal di testa, nausea, palpitazioni o tensione muscolare. Il 9% ha riportato invece sintomi psicologici ricorrenti, tra cui pensieri incontrollati e persistenti sull’ambiente.
Una preoccupazione che tocca anche le scelte di vita: il 32% degli intervistati sotto i 45 anni ammette che la crisi climatica rappresenta un freno all’idea di mettere al mondo figli.
La crisi climatica tra le priorità globali percepite
Alla domanda su quali siano i principali problemi mondiali, i cambiamenti climatici occupano il quarto posto (23%), preceduti da guerra, fame e inflazione. Il timore per il futuro del pianeta è tangibile: il 69% degli italiani pensa che il destino dell’umanità sia compromesso, e il 60% fatica a controllare le proprie preoccupazioni ambientali.
Un peso emotivo legato anche al senso di responsabilità
Il 68% degli intervistati afferma di sentire una forte responsabilità personale nel condurre uno stile di vita sostenibile. Tuttavia, il 61% prova disagio o nervosismo quando non riesce a comportarsi in modo coerente con i propri ideali ambientali.
Le scelte sostenibili più adottate
Nonostante le difficoltà, molti italiani stanno modificando le proprie abitudini:
- il 68% pratica con attenzione la raccolta differenziata
- il 49% riduce il consumo d’acqua
- il 40% limita i consumi energetici
- il 28% ha ridotto il consumo di carne
- il 20% evita auto e aereo per le vacanze
- il 19% compra o vende abiti usati
- il 18% sceglie brand etici e sostenibili
Molti di coloro che ancora non adottano questi comportamenti, si dicono disposti a farlo, specie su raccolta differenziata e risparmio idrico.
Un tema molto presente sui media, meno tra i giovani
Il 78% degli italiani dice di venire a contatto con notizie sui cambiamenti climatici almeno tre volte a settimana. Tuttavia, i giovani — pur essendo i più colpiti emotivamente — risultano meno raggiunti dall’informazione ambientale: solo il 69% di loro riferisce un’esposizione così frequente.
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