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Ecoansia, partito il primo studio italiano sui giovani

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Ecoansia, partito il primo studio italiano sui giovani

Parte martedì 14 maggio 2024, nelle scuole e nelle università italiane, il primo studio condotto in Italia su un vasto campione di studenti per cercare di capire quanto è diffusa la solastalgia (disturbo altrimenti chiamato ecoansia) e relativo alle conseguenze traumatiche e psicopatologiche che gli eventi legati alla crisi climatica possono avere sulla popolazione giovanile.

L’indagine

L’indagine è promossa da Greenpeace Italia, ReCommon, Unione degli universitari (Udu) e Rete degli studenti (RdS), con il sostegno scientifico dell’Istituto Europeo di Psicotraumatologia e Stress Management (Iep).



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Nell’ambito della campagna “Chiedimi come sto” di Udu e RdS, lanciata nel post pandemia in Italia per prendersi cura della salute mentale delle giovani generazioni, le organizzazioni promuoveranno nelle scuole e nelle università italiane la compilazione di un questionario da parte di migliaia di studenti per comprendere l’impatto che la crisi climatica e i sempre più frequenti eventi meteorologici estremi hanno sulla salute degli under 35 del nostro Paese. I risultati saranno resi noti a settembre.

Cos’è l’ecoansia

Il cambiamento climatico, causato principalmente dalle emissioni di gas serra derivanti dall’attività umana, ha conseguenze devastanti non solo sull’ambiente e sulla salute delle persone, ma anche sul benessere psicologico. Ecoansia è un termine che descrive l’ansia e la disperazione legate alle problematiche ambientali attuali e future. Questo fenomeno può manifestarsi in una varietà di emozioni negative e può influenzare negativamente la salute mentale, specialmente tra i giovani.

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