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Incendi record e crisi climatica mettono a rischio le foreste italiane

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Incendi record e crisi climatica mettono a rischio le foreste italiane

Il 2025 si conferma un anno drammatico per le foreste italiane. Secondo il report di Legambiente presentato all’VIII Forum Foreste di Roma, tra gennaio e metà ottobre sono bruciati 94.070 ettari di territorio, quasi il doppio rispetto ai 50.525 ettari del 2024. I dati EFFIS da satellite Sentinel 2, che considerano anche incendi sotto i 30 ettari, mostrano come il Sud Italia sia la zona più colpita, con la Sicilia al primo posto (49.064 ettari in 606 incendi), seguita da Calabria, Puglia, Campania e Basilicata.

A livello provinciale, le aree più devastate sono Agrigento, Caltanissetta e Trapani in Sicilia, e Cosenza e Foggia al Sud.

Crisi climatica

All’aumento degli incendi si somma la fragilità delle foreste dovuta alla crisi climatica. L’estate 2025 è stata la quinta più calda in Italia dal 1950, con un’anomalia termica di +1,62°C secondo Copernicus. Eventi meteo estremi, ondate di siccità e la proliferazione del bostrico, coleottero responsabile del disseccamento degli abeti rossi, stanno compromettendo la salute dei boschi, con danni economici ingenti. In Trentino, ad esempio, il bostrico ha causato la perdita di circa 2,7 milioni di metri cubi di legname dal 2019 al giugno 2024.

Le foreste italiane sono essenziali per l’assorbimento della CO2: attualmente accumulano 1,24 miliardi di tonnellate di carbonio organico, ma per svolgere questa funzione devono rimanere sane ed efficienti.

Ritardi nella gestione forestale sostenibile

Secondo Legambiente, solo il 18% delle foreste italiane ha un piano di gestione vigente, mentre appena il 10% è certificato. La Penisola importa circa l’80% della materia prima necessaria alla manifattura del legno e dell’arredo. Mancano inoltre i Piani forestali di indirizzo territoriale (PFIT) e segnali concreti nella lotta alla deforestazione globale, rallentata anche dai rinvii del regolamento EUDR.

Tra i pochi progressi, la creazione del Registro pubblico sui crediti di carbonio e la nascita della Rete nazionale dei primi 60 Boschi Vetusti, tutelando la biodiversità forestale.

Foreste italiane: ricchezza e biodiversità da proteggere

L’Italia vanta oltre 10 milioni di ettari di foreste, pari al 38% del territorio nazionale, tra le più diversificate d’Europa. Legambiente sottolinea l’importanza di una gestione forestale sostenibile, che consideri il ruolo multifunzionale e bioeconomico dei boschi. La filiera legno-arredo italiana, con 71.500 imprese e 307.000 addetti, registra un saldo commerciale attivo di 7,6 miliardi di euro, confermando la competitività internazionale.

Dieci proposte per la tutela e valorizzazione delle foreste

Dall’VIII Forum Foreste, Legambiente chiede al Governo più azioni concrete per colmare i ritardi e raggiungere gli obiettivi europei 2030 su foreste, clima e biodiversità. Le proposte si basano su tre pilastri:

1. Lotta alla crisi climatica.

2. Prevenzione e gestione degli incendi con piani di rischio, pianificazione paesaggistica e governance adeguata.

3. Piena applicazione della Strategia Nazionale sulla Gestione Forestale.

Tra le azioni specifiche: tutela della biodiversità, creazione di nuove aree protette, sviluppo di foreste urbane, monitoraggio delle specie forestali a rischio, promozione del Made in Italy e contrasto al commercio illegale di legno.

Appello di Legambiente

Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, sottolinea che le foreste sono fondamentali per la transizione ecologica e la bioeconomia circolare. Antonio Nicoletti, responsabile aree protette, evidenzia come ritardi nella gestione, certificazione insufficiente e dipendenza dall’estero rappresentino ostacoli al raggiungimento degli obiettivi 2030.

Legambiente invita il Paese a tutelare il 30% del territorio forestale e a destinare il 10% delle foreste a riserve integrali per creare hot-spot di biodiversità. L’appello si lega alla Festa dell’Albero del 21 novembre, occasione per mettere a dimora nuovi alberi e promuovere un futuro sostenibile.

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