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Giornata delle Api: un patrimonio a rischio che va salvato

Giornata Mondiale Api

Giornata delle Api: un patrimonio a rischio che va salvato

Api e altri impollinatori sono sempre più a rischio estinzione a causa del cambiamento climatico, dell’uso eccessivo di pesticidi, della perdita di habitat naturali, dalla pratica delle monocolture e dall’inquinamento dell’aria.

In occasione della Giornata Mondiale delle Api 2024, esperti e associazioni ambientaliste, tra cui WWF Italia, rinnovano le iniziative e gli appelli volti a sensibilizzare la cittadinanza e le istituzioni ad una maggiore tutela delle api e degli altri impollinatori.

L’importanza delle api e degli altri impollinatori

Gli impollinatori animali e le api in primis, rappresentano un pilastro fondamentale per la nostra sicurezza alimentare e la conservazione della biodiversità, poiché contribuiscono alla riproduzione di poco meno del 90% delle specie di piante da fiore selvatiche e al 75% delle diverse specie di coltivazioni agricole nel mondo.

Come ricorda anche l’ISPRA (l’ Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) in occasione della Giornata Mondiale delle Api 2024, Il valore economico direttamente associato all’impollinazione animale è stimato a circa 153 miliardi di euro a livello mondiale, dei quali circa 22 nella sola Europa e 2,5 miliardi per l’Italia, mentre la produzione agricola mondiale direttamente associata all’impollinazione rappresenta un valore economico stimato tra 235 e 577 miliardi di dollari.

Le api, in particolare, svolgono un ruolo chiave. Con oltre 20.000 specie in tutto il mondo, sono sono gli impollinatori più numerosi, fondamentali non solo per l’impollinazione, ma anche per la produzione di miele, cera, propoli e pappa reale.

Tuttavia, le api e gli altri impollinatori animali (tra cui farfalle, coccinelle, ragni, rettili, coleotteri, mosche, uccelli (come colibrì e passeriformi), pipistrelli, vespe e bombi) sono sempre più minacciati, mettendo a in serio pericolo, anche, la nostra sicurezza alimentare.

In particolar modo egli ultimi anni, gli apicoltori si trovano ad affrontare una grave riduzione delle colonie di api e delle loro popolazioni, fenomeno noto come spopolamento degli alveari o moria delle api.

Se le api dovessero scomparire, non ci troveremmo solamente senza miele. A risentirne sarebbe la quantità e la qualità deli prodotti ortofrutticoli che troveremmo nei supermercati. A mancare sarebbero infatti una vasta gamma di prodotti, tra cui pomodori, zucche, zucchine e una miriade di altre frutta e verdura.

 “Sull’orlo dell’estinzione”

Già nel 2016 il Rapporto di valutazione tematico su impollinatori, impollinazione e produzione alimentare delle Nazioni Unite stimava che “un numero crescente di specie di impollinatori” in tutto il mondo era “sull’orlo dell’estinzione a causa di diversi tipi pressione, molti dei quali prodotte dall’uomo”.

“Le cause sono molteplici e concatenate e sono le stesse che stanno portando al declino della biodiversità – ricorda ancora l’ISPRAdistruzione, degradazione e frammentazione degli habitat, inquinamento (in particolare da pesticidi), cambiamenti climatici e diffusione di specie aliene invasive, parassiti e patogeni”.

Perché l’inquinamento minaccia le api

L’inquinamento rappresenta una delle principali minacce per la sopravvivenza delle api. Uno dei principali fattori inquinanti è l’uso diffuso di pesticidi nelle pratiche agricole. Sostanze chimiche come i neonicotinoidi hanno dimostrato di essere estremamente tossiche per le api, interferendo con il loro sistema nervoso centrale. Questo porta a disorientamento, incapacità di trovare il cibo e, in molti casi, alla morte. Non solo i pesticidi uccidono direttamente le api, ma riducono anche la disponibilità di piante fiorite, essenziali per la loro nutrizione.

Anche i metalli pesanti come piombo e mercurio, presenti nel suolo a causa dell’inquinamento industriale, possono essere assorbiti dalle piante e, successivamente, introdotti nella catena alimentare delle api.

Inquinamento atmosferico

L’inquinamento atmosferico è un’altra grave minaccia per le api. Le particelle inquinanti nell’aria possono aderire ai fiori, alterandone l’odore e rendendo più difficile per le api localizzare le fonti di cibo. Inoltre, l’inquinamento dell’aria può danneggiare il loro delicato sistema respiratorio, riducendo la loro capacità di volare e di foraggiare efficacemente.

Contaminazione dell’acqua

Le risorse idriche inquinate rappresentano un ulteriore problema. Le api, come tutti gli organismi viventi, necessitano di acqua pulita. La contaminazione delle fonti idriche con pesticidi e altri agenti chimici tossici può avvelenare le api e compromettere le colonie. Inoltre, l’acqua inquinata può influire sulla qualità delle piante da cui le api raccolgono nettare e polline.

Cambiamenti climatici ed effetti sinergici

Infine, l’inquinamento atmosferico e più in generale ambientale contribuisce ai cambiamenti climatici, che a loro volta amplificano le minacce per le api. L’aumento delle temperature e l’alterazione dei modelli meteorologici influenzano i cicli di fioritura delle piante e la disponibilità di cibo per le api. Questi cambiamenti climatici, combinati con l’inquinamento, creano un effetto sinergico che rende l’ambiente sempre più ostile per le popolazioni di api.



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Legambiente: “serve un piano di azione nazionale”

In occasione dell Giornata Mondiale delle Api 2024, il WWF Italia, da tempo impegnato nella conservazione e tutela delle api attraverso le sue Oasi, rilancia l’appello al governo italiano affinché venga attuato un Piano Nazionale per la conservazione degli impollinatori. Questo piano, previsto dalla Strategia Nazionale Biodiversità 2030 e formalizzato con un decreto ministeriale il 3 agosto scorso, attende ancora concreti passi avanti per la sua implementazione, come lamenta l’associazione animalista.

Anche in Italia, gli apicoltori da tempo segnalano una drastica riduzione del numero e della produttività degli alveari, ribadiscono ancora dall’associazione. Con stime dell’EFSA che nel nostro paese guardano a perdite di api fino a mille volte superiori rispetto alla norma.

Il Ministero delle Politiche Agricole, attraverso il progetto ‘BeeNet’ gestito dal CREA (Centro di Ricerca Agricoltura e Ambiente), sta monitorando attentamente la situazione. Tuttavia, il WWF sollecita azioni più concrete e tempestive per salvaguardare gli impollinatori e, di conseguenza, la nostra sicurezza alimentare e biodiversità.

“Gli insetti impollinatori hanno bisogno di ecosistemi liberi da veleni e diversificati, con la presenza di siepi, alberature, fasce tampone con fiori nettariferi, stagni, per alimentarsi e completare il loro ciclo riproduttivo. Per questo è fondamentale eliminare i pesticidi che avvelenano la nostra agricoltura e riportare la Natura all’interno delle aziende agricole – dichiara Eva Alessi, responsabile Sostenibilità del WWF Italia-. Per raggiungere questi obiettivi e non lasciare sulla carta i buoni propositi, gli Stati membri, gli agricoltori, l’industria agroalimentare e i cittadini europei sono richiamati oggi a svolgere un ruolo attivo e assumersi le proprie responsabilità per sostenere la necessaria transizione ecologica della nostra agricoltura.”

Il Piano Nazionale per la conservazione degli impollinatori

Il Piano Nazionale per la Conservazione degli Impollinatori è un’iniziativa che ha l’obiettivo di proteggere e preservare le popolazioni di impollinatori, come api, farfalle e altri insetti cruciali per l’impollinazione delle piante.

Gli obiettivi principali del piano includono:

  • Riduzione dell’Uso di Pesticidi: Promuovere pratiche agricole sostenibili che minimizzino l’uso di pesticidi nocivi per gli impollinatori.
  • Protezione degli Habitat Naturali: Conservare e ripristinare gli habitat naturali degli impollinatori, come praterie, boschi e aree verdi urbane.
  • Monitoraggio e Ricerca: Implementare programmi di monitoraggio per valutare lo stato delle popolazioni di impollinatori e condurre ricerche sugli effetti dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento e delle pratiche agricole intensive su questi insetti.
  • Educazione e Sensibilizzazione: Aumentare la consapevolezza pubblica sull’importanza degli impollinatori e le minacce che affrontano, attraverso campagne educative e iniziative comunitarie. Il processo prevede anche lo sviluppo di network di citizen science per valutare lo stato degli impollinatori e dei loro habitat, utilizzando indicatori affidabili.
  • Sostegno agli Apicoltori: Fornire supporto tecnico e finanziario agli apicoltori per migliorare le pratiche di gestione degli alveari e affrontare le sfide legate ai parassiti, alle malattie e ai cambiamenti climatici.

Dopo il ritiro del Regolamento europeo SUR per la riduzione dei pesticidi e il blocco del Regolamento europeo sul ripristino della Natura, denuncia il WWF Italia, l’iniziativa europea Un nuovo patto per gli impollinatori “è rimasta senza i suoi più importanti strumenti attuativi”.

Ora, la responsabilità di proteggere gli impollinatori ricade sui singoli Stati membri dell’UE, conclude quindi l’associazione in occasione della Giornata mondiale delle Api, esortando il Governo italiano a fare la sua parte per recuperare “ritardi e inadempienze”.

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