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Cambiamento climatico, Virus H5N1: Australia segnala primo caso umano

Cambiamento climatico, Virus H5N1: Australia segnala primo caso umano

Il primo caso umano di infezione da influenza aviaria A H5N1 è stato segnalato in Australia nello stato di Victoria. Lo fa sapere, in una nota, il Dipartimento Salute dello Stato. Si tratta di un bambino che ha contratto l’infezione in India ed è poi rientrato nello Stato di Victoria. I sintomi risalgono a marzo ma il virus dell’influenza aviaria è stato rilevato successivamente attraverso ulteriori test su campioni influenzali positivi come parte di un programma di sorveglianza potenziata.

La possibilità che si verifichino ulteriori casi umani è molto bassa

Il tracciamento dei contatti, riferiscono le autorità sanitarie, non ha identificato ulteriori casi di influenza aviaria collegati a questo. Il bambino aveva sviluppato “una grave infezione”, ma adesso “non sta più male e si è ripreso completamente”, si legge nella nota. Gli esperti precisano che “non ci sono prove di una trasmissione del virus in corso nel Victoria e la possibilità che si verifichino ulteriori casi umani è molto bassa”.

Non è lo stesso ceppo dell’epidemia negli Stati Uniti

“Sebbene il caso vittoriano sia dato dal virus H5N1 ad alta patogenicità, non è lo stesso ceppo rispetto a quelli che hanno causato epidemie negli Stati Uniti fra le mucche da latte. E quindi il caso umano nel lavoratore del settore lattiero-caseario” precisano gli esperti. “Questa è anche la prima volta in assoluto che l’H5N1 viene rilevato in Australia, in una persona o in un animale” concludono i funzionari sanitari.

Ciccozzi: “No allarmi dall’Australia, buona notizia nessun altro contagio”.

Il caso umano di infezione di influenza aviaria A H5N1 segnalato in Australia “non c’entra nulla con l’epidemia in Usa” sottolinea l’epidemiologo Massimo Ciccozzi. “Ipotizzo che possa trattarsi di un passaggio volatile-uomo visto che il bambino ha contratto l’infezione in India dove l’aviaria c’è come nel Sud Est asiatico. Nel 2003 quando ci fu l’epidemia di aviaria, in Turchia si ammalarono molti anziani e bambini che vivevano a stretto contatto con i polli. La buona notizia è che questo caso registrato in Australia a marzo non ha poi portato ad altri contagi nel Paese. È una influenza temporanea, dovuta probabilmente al contatto con un animale contagiato”.



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Bassetti: “Aviaria fenomeno globale. Attrezzare ospedali con test per l’H5N1 e approvare Piano pandemico”

Non la pensa così Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova. Commentando il primo caso di aviaria nell’uomo in Australia, infatti, esprime preoccupazione ed invita ad alzare la guardia.

L’influenza aviaria e i rischi che potrebbe rappresentare per la salute umana sono ormai all’ordine del giorno della cronaca infettivologica. Io credo che sia arrivato il momento di alzare ulteriormente il livello di attenzione” spiega.

“Le notizie che stanno uscendo con una certa costanza – continua il direttore – dovrebbero quantomeno invitare ad alzare l’attenzione su quello che è un fenomeno globale. Siamo di fronte a un’infezione, quella da virus aviario negli esseri umani, che ha avuto origine nel Sudest asiatico. Ha raggiunto il continente nordamericano e adesso l’Australia, passando per l’India. In pratica, non ci sono aree del mondo che non siano interessate da questo patogeno“. Riguardo al caso australiano, “non è chiaro da che parte il bambino abbia contratto l’H5N1; però mi pare che si comprenda molto bene come sempre di più questa infezione faccia parlare di sé”. Concretamente, Bassetti ritiene opportuno “che gli ospedali di tutto il mondo si attrezzino per avere sistemi di diagnosi del virus H5N1. Siccome è un microrganismo che può colpire l’uomo, quando si è di fronte a un’infezione respiratoria di cui non si capisce quale possa essere l’agente eziologico, andrebbe presa in considerazione l’ipotesi di avere a disposizione tra i test anche quello per l’H5N1. Almeno negli ospedali di riferimento”.

Secondo l’infettivologo, è arrivato il momento di attrezzarci contro l’aviaria. “Mi risulta che il nuovo Piano pandemico italiano è stato preparato – evidenzia – ma non ancora approvato definitivamente. Non è stato ancora mandato alle Regioni. Spero e mi auguro – auspica Bassetti – che tutte queste notizie stimolino chi di dovere a lavorare anche su questo punto” conclude.

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