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Copernicus: incendi boschivi in diminuzione, ma aumentano i rischi in Europa e Asia

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Copernicus: incendi boschivi in diminuzione, ma aumentano i rischi in Europa e Asia

Nei primi mesi del 2025, il Copernicus Atmosphere Monitoring Service (CAMS) ha rilevato un’attività globale di incendi boschivi inferiore alla media rispetto al periodo 2003-2024. Tuttavia, alcune regioni del mondo hanno registrato picchi di emissioni significative, con impatti diretti sulla qualità dell’aria e sulla salute pubblica. In particolare, spiccano gli episodi registrati in Corea del Sud, nel Sud-est asiatico e nell’Europa nord-occidentale. Vediamo nel dettaglio le principali evidenze del report CAMS.

Emissioni globali sotto la media

Secondo il dataset GFAS (Global Fire Assimilation System) del CAMS, i primi quattro mesi del 2025 mostrano emissioni globali da incendi inferiori alla media storica. Nonostante il calo complessivo, incendi intensi in alcune regioni hanno causato impatti ambientali e sanitari rilevanti, dimostrando che anche episodi isolati possono avere effetti significativi sul clima e sull’aria che respiriamo.

Sud-est asiatico

Paesi come Myanmar, Thailandia, Laos, Cambogia e Vietnam hanno registrato una riduzione notevole delle emissioni stagionali, con un totale stimato di 37 megatonnellate di carbonio, rispetto alla media storica di 79 megatonnellate. Tuttavia, tra marzo e aprile, si sono verificati picchi locali in Thailandia, Laos e Vietnam, con episodi di inquinamento transfrontaliero e gravi problemi di qualità dell’aria.

Questo calo è attribuito in parte a politiche di riduzione della deforestazione agricola, una delle principali fonti di incendi nella regione. Nonostante i progressi, il trasporto del fumo a lungo raggio continua a rappresentare una minaccia.

Corea del Sud

Nel marzo 2025, la Corea del Sud ha affrontato una serie di incendi senza precedenti per intensità e impatto. Le emissioni stimate hanno raggiunto 0,8 megatonnellate di carbonio, quattro volte la media annuale del paese. Le condizioni meteo calde, secche e ventose hanno contribuito alla rapida diffusione delle fiamme, causando perdite umane e danni materiali ingenti.

Secondo il CAMS, si tratta del livello più alto di emissioni annue mai registrato nel paese in 23 anni di analisi.

Europa nord-occidentale

Il 2025 ha visto un inizio precoce della stagione degli incendi in regioni come Regno Unito, Irlanda, Paesi Bassi e Belgio, dove condizioni insolitamente secche hanno favorito la combustione. Questi incendi, sebbene meno estesi di quelli asiatici, hanno comunque generato emissioni significative e contribuito a peggiorare la qualità dell’aria locale e transfrontaliera.

Il ruolo del CAMS

Il Copernicus Atmosphere Monitoring Service gioca un ruolo chiave nel monitoraggio quasi in tempo reale delle emissioni da incendi e del trasporto del fumo su scala globale. Queste informazioni sono fondamentali per valutare i rischi per la salute pubblica, specialmente in regioni dove il fumo degli incendi si somma all’inquinamento urbano e industriale.

Come ha dichiarato Mark Parrington, Senior Scientist del CAMS: “Monitoriamo le emissioni degli incendi e il trasporto del fumo per valutare i potenziali impatti sulla qualità dell’aria. Questo è particolarmente importante durante le stagioni degli incendi in tutto il mondo.”

Sguardo al futuro

Con l’arrivo dell’estate boreale, diverse aree dell’emisfero settentrionale stanno già registrando un aumento dell’attività incendiaria, inclusi grandi incendi in Canada, nel Circolo Polare Artico e in Eurasia orientale. Le previsioni CAMS continueranno a monitorare l’evoluzione del fenomeno, fornendo dati cruciali per la prevenzione e la mitigazione degli impatti.

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