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Inquinamento dell’aria: in Belgio l’appello degli esperti per misure più incisive

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Inquinamento dell’aria: in Belgio l’appello degli esperti per misure più incisive

Una lettera aperta, promossa dall’associazione belga senza scopo di lucro Les chercheurs d’air, con il sostegno della Società Scientifica Belga di Medicina Generale (SSMG), e firmata da 140 esperti di sanità e ambiente, chiede misure più incisive per combattere l’inquinamento dell’aria in Belgio. Al centro delle proposte, l’implementazione e il potenziamento delle zone a basse emissioni (LEZ, low-emission zones).

“Noi, medici, scienziati, istituzioni sanitarie e organizzazioni ambientali, vi chiediamo, se eletti, di fare tutto il possibile per combattere pienamente l’inquinamento dell’aria nella Regione di Bruxelles”, si legge nella lettera realizzata in occasione delle elezioni in programma in Belgio il prossimo mese.

Come si ribadisce nell’appello alle istituzioni, la capitale belga è una delle città più inquinate d’Europa. I livelli di particolato fine e biossido di azoto (due inquinanti emessi rispettivamente al 30% e al 60% dal traffico stradale), superano, a volte anche di molto, le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). “In alcuni luoghi, il livello supera di 5 volte la linea guida dell’OMS per il biossido di azoto e di 2 volte per le particelle fini PM2.5”, sottolineano gli esperti.

“Ogni anno, più di 900 residenti di Bruxelles muoiono prematuramente a causa della scarsa qualità dell’aria. Ciò rappresenta più di 2 morti al giorno e oltre il 10% della mortalità nella capitale, da tutte le cause combinate”, si legge ancora nella lettera.

I danni alla salute causati dall’inquinamento dell’aria

Come ribadiscono gli esperti, le particelle sottili possono viaggiare attraverso il nostro flusso sanguigno, entrando nei nostri polmoni e raggiungendo il cuore e il cervello, portando a una serie di problemi di salute, tra cui un aumento del rischio di malattie cardiovascolari, ictus, nascite premature e disturbi dell’attenzione nei bambini.

L’esposizione al biossido di azoto può causare asma, infezioni respiratorie e problemi polmonari cronici, ricordando ancora i firmatari dell’appello. Mentre i bambini, a causa del loro metabolismo ancora in fase di sviluppo e della loro vicinanza alle fonti di inquinamento, sono particolarmente vulnerabili.

 In generale, le comunità più svantaggiate sono quelle maggiormente colpite dall’inquinamento dell’aria, poiché spesso hanno un accesso limitato a spazi verdi e stili di vita sani. Inoltre, questi sono spesso più esposti all’inquinamento atmosferico indoor, che accentua ulteriormente gli effetti dell’inquinamento esterno.

“L’Unione Europea sta revisionando gli standard di qualità dell’aria, affinché siano più rigorosi e vicini alle raccomandazioni dell’OMS” – aggiungono gli esperti nella lettera –  Tuttavia, ci vorrà del tempo per attuare tali modifiche e i nuovi limiti rimarranno insufficienti per proteggere adeguatamente la salute dei cittadini di Bruxelles”.

“Pertanto, noi medici, scienziati, organizzazioni sanitarie e ambientali, chiediamo ai candidati alle elezioni regionali e municipali del 2024 di impegnarsi chiaramente e fermamente nella lotta all’inquinamento atmosferico a livello locale durante il loro mandato, se fossero eletti”.

Le proposte degli esperti per contrastare l’inquinamento dell’aria in Belgio

Secondo i firmatari della lettera aperta, la lotta all’inquinamento atmosferico deve passare attraverso i seguenti punti:

1. Il rispetto delle tempitiche per le zone a basse emissioni (LEZ). In particolare alle future istituzioni si chiede di mantenere l’impegno che vede la messa al bando dei motori diesel entro il 2030 e dei motori termici entro il 2035, su tutto il territorio della Regione di Bruxelles.
“La LEZ è, fino ad oggi, lo strumento più efficace per combattere l’inquinamento atmosferico in città. In alcuni luoghi ha permesso di ridurre il biossido di azoto di quasi il 40%”, ribadiscono gli esperti.

2. La creazione dei quartieri con meno traffico, come quello già presente nel centro di Bruxelles, per ridurre l’inquinamento e migliorare la sicurezza stradale.
“La riduzione del traffico stradale (dal 15 al 20% in un anno nel distretto del Pentagono) comporta una diminuzione dell’inquinamento atmosferico, ma anche del rumore e del rischio di incidenti. Ciò crea anche spazio pubblico, che può quindi essere più facilmente reso più verde.”

3. La realizzazione di strade più sicure e verdi davanti alle scuole, per proteggere i bambini dall’inquinamento.

4. Incentivare in modo importante l’uso di punti di raccolta anziché la consegna a domicilio. “Le consegne, per lo più effettuate da furgoni diesel, sono una crescente fonte di inquinamento atmosferico. Tuttavia, il 60% dei residenti di Bruxelles abita a meno di 5 minuti a piedi e il 98% a meno di 10 minuti da un punto di ritiro”, prosegue la lettera.

5. Promuovere la condivisione dell’auto (car sharing) per ridurre il numero di veicoli in città e di conseguenza l’inquinamento dell’aria. “Questa ottimizzazione dei veicoli consentirebbe anche di liberare spazi di parcheggio e, di conseguenza, creare opportunità per la creazione di aree verdi e/o l’aumento dello spazio dedicato alla mobilità attiva.”

6. Espandere le piste ciclabili su strade trafficate per rendere più sicuro e accessibile il ciclismo urbano.



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Zone a basse emissioni (LEZ) e gli effetti sulla salute

Tra i firmatari della lettera aperta c’è anche Mutualités Libres, un’importante assicurazione sanitaria belga che ha condotto diversi studi sull’impatto delle zone a basse emissioni (LEZ, low-emission zones) presenti in Belgio sulla salute dei propri associati.

Le tre zone a basse emissioni in Belgio

Anversa è stata la prima città a istituire una zona nel 2017, seguita l’anno successivo da Bruxelles e da Gand nel 2020. Come la zona a bassissime emissioni di Londra (Ulez, ultra low-emission zones) e oltre 320 schemi in tutta Europa, compresa l’Italia, le LEZ belghe sono progettate per migliorare l’inquinamento dell’aria limitando l’accesso principalmente in base al tipo di veicolo e al suo livello di inquinamento, seguendo le normative europee da Euro 0 a Euro 6.

L’ultima ricerca di Mutualités Libres di recente raccontata al Guardian ha rivelato sulla qualità dell’aria nelle zone a basse emissioni (LEZ) ha coinvolto 176.000 residenti in Belgio, utilizzando un modello informatico per valutare l’inquinamento strada per strada.

Dall’indagine emerge che le persone nelle LEZ hanno sperimentato un miglioramento più rapido della qualità dell’aria rispetto a quelle in altre città senza LEZ, con una riduzione dei principali inquinanti derivanti dal traffico come il biossido di azoto e il particolato.

Gli esperti legali ed ambientali dell’assicurazione sanitaria belga hanno inoltre esaminato le particelle di fuliggine, importante inquinante atmosferico proveniente dagli scarichi dei veicoli diesel più vecchi.

Rispetto a questo, Anversa e Bruxelles erano le peggiori città del Belgio prima che le LEZ fossero introdotte. Tuttavia, oggi i dati mostrano una situazione in netto miglioramento in queste zone. La concentrazione di fuliggine intorno alle abitazioni degli associati reisdenti a Bruxelles risulta infatti inferiore alla media delle città belghe, e Anversa registra concentrazioni inferiori rispetto alle altre città della sua regione.

Tuttavia, la ricerca ha anche rivelato che le persone economicamente svantaggiate sono più colpite dall’inquinamento atmosferico, sebbene per alcuni inquinanti questi mostrino benefici maggiori.

“C’è ancora molta strada d fare”

“La qualità dell’aria in Belgio sta migliorando, ma c’è ancora molto lavoro da fare per creare città salutari – ha aggiunto Bruyneel al Guardian – I responsabili politici dovrebbero sostenere e abbracciare iniziative come le zone a basse emissioni per migliorare la qualità dell’aria nelle città. Questo non è il momento di premere il pulsante ‘pausa’ o di tornare indietro”.

Precedenti ricerche condotta da Mutualités Libres hanno già rivelato associazioni tra l’inquinamento atmosferico e le visite dal medico di famiglia e al pronto soccorso in Belgio.

Un precedente studio pubblicato lo scorso anno infatti ha esaminato i dati delle visite mediche di 1,2 milioni di persone in Belgio nel 2019, confrontandoli con l’inquinamento da particolato nelle loro zone. Dalle rilevazioni  è emerso che una riduzione dell’inquinamento avrebbe potuto risparmiare milioni di euro in visite mediche. Inoltre, la presenza di più aree verdi nel quartiere è stata associata a una minore necessità di queste.

Non solo, gli esperti dell’assicuratore belga, hanno anche scoperto che brevi periodi di esposizione ad alti livelli di inquinamento atmosferico sono collegati all’inizio di lunghi periodi di assenza dal lavoro per problemi di salute mentale.

Come fa sapere ancora il portavoce dell’assicurazione belga, le prossime indagini guarderanno alle spese mediche affrontate dalle persone nelle LEZ per valutare eventuali variazioni nello stato di salute di queste.

Diversi studi sulle zone a bassa emissione in Europa e in Giappone hanno già riscontrato miglioramenti nel numero di attacchi cardiaci e ictus, e ci sono anche evidenze di miglioramento anche delle malattie polmonari.

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