Loading Now

Polveri sottili, ISDE: “In Italia è emergenza sanitaria”

monitoraggio ozono estate

Polveri sottili, ISDE: “In Italia è emergenza sanitaria”

I dati sulla qualità dell’aria nei comuni italiani nel primo trimestre del 2025 sono allarmanti: secondo l’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente (ISDE Italia) e l’Osservatorio Mobilità Urbana Sostenibile di Clean Cities Campaign e Kyoto Club, molte città hanno già superato i limiti previsti dalla nuova Direttiva europea 2024/2881 e dalle Linee guida OMS 2021, sia per quanto riguarda il biossido di azoto (NO₂) che per le polveri sottili (PM2,5 e PM10).

Dati peggiori dalle città del nord

Secondo il report, la Pianura Padana continua a essere la zona più critica per le polveri sottili, con concentrazioni spesso oltre i limiti per quasi tutti i giorni. Zone come Torino Rebaudengo non hanno registrato nemmeno un giorno con aria pulita da inizio anno. Per quanto riguarda il NO₂, valori elevati sono riscontrati anche in molte città del Sud, a causa della mobilità urbana e del traffico navale nei centri portuali.

Superamenti soglia OMS in 23 città su 26

Le stazioni di monitoraggio ARPA/APPa hanno rilevato che in 10 città italiane (Milano, Modena, Padova, Vicenza, Parma, Torino, Brescia, Venezia e Terni) il limite europeo di 18 superamenti annuali per PM10 è stato già oltrepassato dopo soli tre mesi. Secondo le linee guida OMS, che prevedono un massimo di 3-4 superamenti l’anno, 23 città su 26 risultano già non conformi. Anche le medie annuali provvisorie mostrano una diffusa violazione dei limiti più restrittivi della nuova direttiva UE e delle raccomandazioni sanitarie.

PM2,5 oltre i limiti

Gli otto centri urbani con le concentrazioni medie annue di PM2,5 superiori ai 25 μg/m³ previsti dalla normativa attuale sono: Padova, Torino, Milano, Vicenza, Brescia, Bergamo, Modena e Parma. Solo Cagliari rispetta i valori guida più severi dell’OMS (5 μg/m³), mentre tutte le altre città italiane analizzate li superano ampiamente, con gravi implicazioni per la salute pubblica.

Emergenza sanitaria

Roberto Romizi, presidente Isde Italia, e Paolo Bortolotti, responsabile progetto inquinamento dell’aria di Isde chiedono alle istituzioni interventi immediati. “L’inquinamento atmosferico – dichiarano – rappresenta una vera e propria emergenza sanitaria. Aumentano le malattie respiratorie, cardiovascolari, neurodegenerative, i disturbi dello sviluppo nei bambini e i problemi riproduttivi negli adulti. E’ necessario ridurre subito le emissioni inquinanti attraverso politiche più ambiziose e coerenti con le raccomandazioni dell’OMS. Chiediamo alle istituzioni italiane ed europee di agire con urgenza, recependo immediatamente i nuovi limiti sulla qualità dell’aria, investendo in mobilità sostenibile e transizione energetica “.

Share this content: