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In Senato tornano le riserve di caccia a pagamento, ambientalisti in allarme

Riserve di caccia in Italia: emendamento Legge di Bilancio 2026 a rischio per fauna selvatica

In Senato tornano le riserve di caccia a pagamento, ambientalisti in allarme

Emendamenti approvati in Commissione bilancio rischiano di aprire il patrimonio faunistico a lucro privato

In Senato torna il dibattito sulle riserve di caccia a pagamento, scomparse dal 1978. Nel corso dell’esame della Legge di Bilancio 2026 (dd.l. 1689), alcuni senatori di Lega e Fratelli d’Italia, tra cui Garavaglia e De Carlo, hanno presentato emendamenti (6.0.7 e 6.0.8) per ripristinare la possibilità di gestire “aziende faunistico-venatorie” a scopo lucrativo.

Il testo riformulato è stato approvato ieri in Commissione bilancio, sollevando timori tra le associazioni ambientaliste. Attualmente, la legge 157/92 vieta qualsiasi scopo di lucro per garantire la tutela delle popolazioni selvatiche cacciabili. Il ripristino delle riserve a pagamento potrebbe permettere a privati di trarre profitto dal patrimonio faunistico dello Stato, con rischi concreti per le specie selvatiche e l’equilibrio degli ecosistemi.

La Lega Abolizione Caccia denuncia la misura come un grave pericolo ambientale, sottolineando che postazioni affittate per la caccia di specie naturali potrebbero trasformarsi in vere e proprie attività commerciali, con un impatto diretto sulla conservazione della fauna.

L’approvazione definitiva in aula è prevista nelle prossime settimane, ma il dibattito tra tutela della natura e interessi privati si annuncia acceso.

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