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Sostenibilità in crisi: solo l’1% delle PMI redige il bilancio, ma l’IA può fare la differenza

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Sostenibilità in crisi: solo l’1% delle PMI redige il bilancio, ma l’IA può fare la differenza

L’Italia arretra sulla sostenibilità aziendale. Solo l’1% delle piccole imprese redige un bilancio di sostenibilità, mentre tra le medie e grandi aziende la percentuale sale appena all’11%. A fronte di questa stagnazione, emerge un paradosso: l’intelligenza artificiale, che potrebbe rappresentare un potente alleato per l’evoluzione sostenibile, è oggi utilizzata solo dall’8% delle imprese italiane. I dati provengono da una nuova indagine condotta da ConsumerLab, centro studi specializzato in sostenibilità.

La questione sarà al centro del confronto durante il “Campus Future Respect”, in programma a Roma dall’8 al 10 maggio, con la partecipazione di 45 aziende e 21 esperti tra docenti, ricercatori e professionisti del settore.

La controriforma della sostenibilità: perché le imprese italiane rallentano

Secondo il report “Controriforma della sostenibilità” presentato da ConsumerLab, molte aziende italiane – in particolare le PMI – stanno rallentando o rinviando il proprio impegno nel contrasto al cambiamento climatico e all’inquinamento. A pesare sono soprattutto le percezioni: la sostenibilità è ancora vista da molte imprese come un costo, più che come un’opportunità.

Nonostante l’obbligo sempre più stringente a livello europeo, anche tra le imprese tenute per legge alla rendicontazione di sostenibilità, meno della metà è in regola. Le difficoltà principali? Mancanza di competenze interne, costi organizzativi, e scarsa consapevolezza delle opportunità offerte da strumenti innovativi come l’IA.

L’intelligenza artificiale: un alleato sottoutilizzato

Nel nostro Paese, solo l’8,2% delle imprese con almeno 10 dipendenti utilizza tecnologie di intelligenza artificiale, a fronte di una media UE del 13,5%. E chi la utilizza, lo fa prevalentemente per scopi di marketing, vendite o gestione amministrativa.

Eppure, secondo ConsumerLab, proprio l’IA potrebbe trasformare il modo in cui le aziende affrontano la sostenibilità:

  • Automatizzando la raccolta e analisi dei dati ambientali e sociali
  • Migliorando la trasparenza dei bilanci di sostenibilità
  • Riducendo sprechi, consumi energetici ed emissioni
  • Generando report personalizzati per stakeholder diversi
  • Predisponendo modelli predittivi per strategie sostenibili più efficaci

Risparmi fino a 20mila euro l’anno per le imprese

L’integrazione dell’IA nei processi di sostenibilità potrebbe generare risparmi concreti: secondo le stime di ConsumerLab, tra il 20% e il 30% dei costi sostenuti per organizzazione, produzione, raccolta dati e redazione dei bilanci potrebbe essere tagliato. In termini concreti, si tratta di un risparmio potenziale che varia dai 5.000 euro l’anno per le PMI fino ai 20.000 euro per le aziende di dimensioni maggiori.

Il “Campus Future Respect”: confronto tra aziende, esperti e territori

Durante la tre giorni romana, organizzata da ConsumerLab con il supporto di Esselunga, Rina e Matchless, si farà il punto sullo stato reale dello sviluppo sostenibile in Italia. Obiettivo: costruire proposte concrete per rilanciare la sostenibilità nelle imprese italiane, sfruttando anche il potenziale delle tecnologie emergenti.

Il dialogo tra esperti e aziende diventa oggi fondamentale, perché la sostenibilità non può più essere rinviata. È una sfida ambientale, economica e sociale che riguarda la competitività stessa del nostro tessuto produttivo.

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