Quasi metà dei cibi convenzionali contiene pesticidi: la denuncia di Legambiente
Il dossier Stop pesticidi nel piatto 2025 di Legambiente, realizzato con AssoBio e Consorzio Il Biologico, offre un aggiornamento sui residui di pesticidi negli alimenti. L’analisi ha riguardato 4682 campioni tra frutta, ortaggi, cereali, prodotti trasformati e alimenti di origine animale, sia convenzionali sia biologici.
Cresce il multiresiduo nei prodotti convenzionali
Oltre la metà dei campioni di cibi convenzionali risulta priva di residui (50,94%), in calo rispetto all’anno precedente. Il 17,33% presenta un solo residuo e il 30,26% multiresiduo, con un incremento del 14,93% rispetto all’anno precedente. La frutta è il comparto più critico: tre campioni su quattro contengono multiresiduo, e il 2,21% risulta non conforme ai limiti di legge. Nei prodotti orticoli la situazione è più favorevole, ma complessa, con residui nel 40,17% dei casi e non conformità limitate all’1,03%.
Prodotti trasformati e settore animale: scenari diversi
Nei prodotti trasformati i residui riguardano il 32,89% dei campioni, mentre nel settore animale quasi l’88% è totalmente privo di pesticidi. Tuttavia, l’analisi potrebbe essere ampliata includendo sostanze come gli antibiotici.
Pesticidi diffusi e molecole vietate
Tra i residui più rilevati ci sono Acetamiprid, Boscalid, Pirimetanil, Azoxystrobin e Fludioxonil. Permangono però molecole vietate, come Tetramethrin e tracce di DDT in alcuni campioni di ortaggi.
Il biologico conferma la sua efficacia
Nel biologico l’87,7% dei campioni è totalmente privo di residui. Solo un caso di irregolarità è stato rilevato, probabilmente dovuto alla deriva ambientale dei pesticidi, confermando l’efficacia dei sistemi a basso input chimico.
Le proposte di Legambiente per ridurre i pesticidi
Legambiente invita a un cambio di passo: approvazione urgente del SUR in Europa e del PAN in Italia, potenziamento del monitoraggio ambientale, misure contro pesticidi illegali e supporto alla transizione verso biologico e agricoltura integrata avanzata. Si sottolinea inoltre la necessità di incentivi fiscali, IVA ridotta sui prodotti bio e acquisti strutturati di alimenti biologici nelle mense pubbliche.
Verso un’agricoltura sicura e sostenibile
Ridurre i residui di pesticidi non significa solo rispettare i limiti di legge, ma adottare modelli produttivi che proteggano la salute e gli ecosistemi. Tecniche di biocontrollo, rotazioni colturali, tutela degli insetti impollinatori e filiere corte rappresentano strategie concrete per un’agricoltura resiliente, competitiva e sostenibile.
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