OMS: “Salute diritto più a rischio a causa del cambiamento climatico”
Il diritto alla salute, ancora a molti negato, oggi è ulteriormente minacciato dal cambiamento climatico e dalla crisi ambientale in corso. Lo ribadisce l’OMS in occasione della Giornata Mondiale della Salute, celebrata come ogni anno il 7 aprile, con l’obiettivo di promuovere la consapevolezza e la prevenzione del benessere a livello globale.
Quest’anno, con il tema “My health, my right” l’Organizzazione Mondiale della Sanità sottolinea che garantire il diritto alla salute di tutti, e ovunque, significa garantire “accesso a servizi sanitari di qualità, istruzione e informazione, nonché acqua potabile sicura, aria pulita, buona alimentazione, alloggi di qualità, condizioni di lavoro e ambientali dignitose, e libertà dalla discriminazione”.
Diritto alla Salute e la minaccia della crisi ambientale
Il cambiamento climatico e le sue conseguenze, dagli eventi estremi all’aumento di infezioni, della zoonosi, fino a vecchie e nuove patologie legate all’inquinamento ambientale, rappresentano una crescente minaccia per il diritto alla salute di milioni di persone, avverte l’OMS nella Giornata della Salute 2024.
Inoltre, ricorda ancora l’Organizzazione Mondiale, l’inquinamento atmosferico causato principalmente dall’uso di combustibili fossili, continua a negare il diritto di respirare aria pulita provocando una morte ogni 5 secondi.
L’appello del WWF
In occasione del Giornata della Salute 2024, il WWF ribadisce l’urgente necessità di agire immediatamente per mitigare il riscaldamento globale e ridurre le emissioni di gas serra, “prendendo tutte le misure di adattamento necessarie (…) e tutelare così anche la stessa salute delle persone”.
Come ribadisce la ONG, gli eventi climatici estremi, dall’aumento delle temperature alle calamità naturali, non solo colpiscono direttamente l’umanità e stanno già riducendo la disponibilità di cibo, ma compromettono anche molti altri fattori che influenzano la nostra salute.
I rischi legati al riscaldamento globale
“Di caldo si muore”, ricorda il WWF sottolineando gli ultimi allarmanti dati. Durante l’estate del 2022, tra 60.000 e 70.000 persone sono morte prematuramente in Europa a causa delle alte temperature. Questo fenomeno colpisce in modo particolarmente grave le regioni dell’Europa meridionale, compresa l’Italia, dove i rischi legati al calore sono già considerati critici per la popolazione generale.
Ma le ondate di calore sempre più intense, ormai oltre i massimi storici, non solo pongono un limite alla capacità di resilienza del nostro corpo ma danneggiano anche le piante, che diventano più vulnerabili agli attacchi dei parassiti. Non solo, a loro volta, le piante secche aumentano il rischio di incendi di maggiore intensità e durata, causando distruzione sia per le persone che per gli ecosistemi.
Diffusione delle malattie e cambiamento climatico: quale legame
Il cambiamento climatico, oltre a causare molteplici danni ambientali, minaccia il diritto alla salute anche influenzando la diffusione delle malattie. Le condizioni climatiche favorevoli, associate al riscaldamento globale infatti, facilitano la proliferazione di insetti vettori di malattie come la zanzara tigre in Europa, aumentando il rischio di patologie come la Dengue, la febbre da Chikungunya e la febbre del Nilo occidentale, oltre alle malattie trasmesse da pappataci (leishmaniosi) e zecche (malattia di Lyme).
Non solo, il clima modifica il comportamento, la sopravvivenza, la riproduzione e la distribuzione di questi animali responsabili delle zoonosi (le malattie causate da agenti trasmessi per via diretta o indiretta, dagli animali all’uomo).
Ad esempio, uno studio condotto in diversi Paesi europei ha rivelato che i casi di salmonellosi umana aumentano fino al 10% per ogni grado di aumento della temperatura media settimanale. Inoltre, le acque marine più calde favoriscono la crescita di batteri e parassiti nei pesci e nei molluschi, aumentando il pericolo di infezioni per coloro che si nutrono di questi alimenti marini.
Queste sono solo alcune conseguenze che evidenziano la necessità di adottare un approccio integrato alla salute e al controllo delle malattie, considerando l’impatto del cambiamento climatico sulle dinamiche degli ecosistemi e la diffusione delle infezioni.
Malattie mentali in aumento
Il cambiamento climatico influenza il nostro benessere a 360 gradi. Come ricorda ancora il WWF ad esempio, con un aumento delle temperature di un grado, stiamo assistendo ad un aumento del 2% nelle malattie mentali di media entità. Queste includono disturbi come la depressione, l’ansia, l’insonnia e paure diffuse che possono influenzare negativamente la nostra salute mentale complessiva.
Bambini a rischio
I bambini sono particolarmente vulnerabili agli effetti del cambiamento climatico poiché i loro organi e sistemi, come quelli respiratorio e di regolazione della temperatura, sono ancora in fase di sviluppo. Questo li rende più suscettibili agli impatti negativi delle variazioni climatiche, considerando che sono ancora in pieno processo di crescita fisica, mentale e cognitiva. Inoltre, essi sono più esposti agli effetti del cambiamento climatico rispetto agli adulti, poiché hanno una maggiore esposizione per unità di peso corporeo, aumentando il rischio di superare le soglie di sicurezza per determinate sostanze.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa la metà dei decessi infantili globali è causata da malattie come diarrea, malaria e infezioni delle vie respiratorie inferiori, tutte legate ai cambiamenti climatici. Questi cambiamenti influenzano la salute respiratoria dei bambini attraverso vari meccanismi, come ondate di calore, eventi meteorologici estremi come forti piogge e allagamenti, aumento dell’umidità e della formazione di muffe nelle case, espansione delle aree con piante allergeniche e prolungamento della stagione dei pollini. È essenziale adottare misure preventive per proteggere la salute dei bambini dagli impatti climatici.
“Rispettare gli accordi di Parigi”
“La salute delle persone non è negoziabile – ha ribadito Mariagrazia Midulla, Responsabile Clima ed Energia al WWF Italia – gli effetti dei cambiamenti climatici sulla salute, sia diretti sia indiretti, sono il problema di salute pubblica più urgente che deve essere affrontato”.
Rispettare l’impegno di contenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 °C, lavorare con rapidità per ridurre le emissioni di gas serra, e porre la salute al centro dei piani di adattamento al cambiamento climatico è quindi l’appello della ONG.
Midulla sottolinea anche l’importanza di sistemi sanitari universali e funzionanti per affrontare le nuove sfide poste dal cambiamento climatico, come dimostrato anche dalla recente pandemia.
Per garantire il diritto alla salute e contenere i danni legati al cambiamento climatico, è dunque necessario attivare linee guida e meccanismi di prevenzione, profilassi e allerta durante eventi pericolosi o impattanti, a tutti i livelli. Inoltre, è fondamentale informare la popolazione e integrare la salute in tutte le politiche, come ad esempio la pianificazione territoriale e gli standard edilizi, conclude quindi il WWF.
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