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Qualità dell’aria, inquinano anche gli odori e i profumi del cibo. La ricerca americana

Qualità dell’aria, inquinano anche gli odori e i profumi del cibo. La ricerca americana

Anche il buonissimo odore del cibo cucinato può avere un significativo impatto sulla qualità dell’aria. Ed entrare a far parte delle fonti non riconosciute e sottovalutate dell’inquinamento atmosferico urbano.

Inquinamento urbano, dalla cucina VOC, composti organici volatili reattivi. Lo studio

I ricercatori del Chemical Sciences Laboratory della National Oceanic and Atmospheric Administration (CSL Noaa) hanno esposto questo impatto nel nuovo studio “Contribution of cooking emissions to the urban volatile organic compounds in Las Vegas, NV”. L’indagine, pubblicata su Atmospheric Chemistry & Physics, quantifica le emissioni del cibo cucinato nell’aria urbana del centro di Las Vegas. «Quello che vediamo provenire dalla cucina sono principalmente VOC (composti organici volatili) – spiega un autore dello studio -. Sono abbastanza reattivi nell’aria, quindi prevediamo che saranno importanti per la qualità dell’aria». La ricerca rientra nelle osservazioni volte ad indagare gli attuali problemi di qualità dell’aria nelle aree urbane del sud-ovest degli Stati Uniti.

Deodoranti, creme solari, shampoo e balsami responsabili della metà dei VOC

L’approfondimento si basa anche sullo studio “Volatile chemical product emissions enhance ozone and modulate urban chemistry”, pubblicato nel 2018 su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) e condotto a New York City.

Dall’osservazione è emerso che i prodotti per la cura personale come deodoranti, creme solari, spray per insetti, shampoo e balsami per capelli sono responsabili di circa la metà dei VOC generati dalle persone ma non dagli scarichi dei veicoli.

A Las Vegas il 21% dei VOC di origine umana presenti nell’aria provengono dal cibo

Las Vegas è nota per un grande problema di inquinamento dell’aria, soprattutto lungo la famosa Strip di Las Vegas, piena di casinò, hotel, bar e ristoranti. Ci sono ben 666 ristoranti ogni 100.000 persone.

Il team di scienziati ha stabilito che “il 21% della massa totale di VOC di origine umana presenti nell’aria esterna di Las Vegas derivava dal cibo e dalle attività di cucina. A seconda dell’ora del giorno, i VOC della cottura di cibi variavano dal 10% al 30% del totale». Una scoperta assolutamente inaspettata.



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Qualità dell’aria negli Stati Uniti ed emissioni derivanti dal cibo: quale correlazione?

Il principale autore dello studio, Matthew Coggon del CSL Noaa, sostiene che «sulla base delle nuove scoperte, le emissioni derivanti dalla cottura del cibo potrebbero essere la principale fonte mancante di COV urbani negli attuali modelli di qualità dell’aria. Questo – continua – potrebbe avere importanti implicazioni per la gestione della qualità dell’aria”. E considerata l’elevata quantità di ristoranti di Las Vegas, queste misurazioni “potrebbero rappresentare il livello più alto di influenza della cucina sulla qualità dell’aria negli Stati Uniti”. E azzarda “che le emissioni della cucina potrebbero essere un grande pezzo irrisolto del puzzle della qualità dell’aria nelle principali città del mondo”.

Provocano inquinamento da ozono a livello del suolo e di particolato: cosa sono i VOC

La squadra di scienziati del CSL che ha preso parte al progetto si occupa da 10 anni di identificare e quantificare l’infinità di VOC presenti nell’aria urbana che rovinano la qualità dell’aria. I VOC sono molto importanti per la qualità dell’aria urbana. Portano, infatti, alla produzione sia di inquinamento da ozono a livello del suolo che di particolato (PM2,5). 

“Nel corso degli anni – prosegue Coggon – abbiamo misurato tutti i tipi di VOC negli Stati Uniti provenienti da diverse fonti. Veicoli, fumo di incendi, agricoltura e prodotti di consumo. Nelle misurazioni urbane continuavamo a vedere una classe specifica di composti, quelle che chiamiamo aldeidi a catena lunga, che non potevamo spiegare da queste altre fonti».

Le aldeidi a catena lunga: VOC “invisibili” diffusi nell’aria da soffritti, scottature e grigliature

Dalle ricerche emergeva che le aldeidi a catena lunga erano particolarmente elevate nell’aria intorno ai centri urbani. Studi precedenti sulla qualità dell’aria nelle case avevano identificato queste aldeidi come una componente importante delle emissioni della cottura del cibo, causate dalla decomposizione termica di oli e grassi. Quindi i ricercatori hanno iniziato ad approfondire quei VOC “invisibili”, diffusi nell’aria dalla grigliatura, dal soffritto, dalla scottatura o da altre tecniche di cottura. Poi, sono andati a Las Vegas, per scoprire quanto potessero essere rilevanti le emissioni delle cucine dei ristoranti per la qualità dell’aria urbana. Si sono concentrati sulla Strip di Las Vegas e hanno analizzato la qualità dell’aria in momenti diversi della giornata, da mezzogiorno alle 2 del mattino.

I risultati parlano chiaro: nel centro di Las Vegas il 50% delle emissioni di VOC di origine antropica provengono da prodotti chimici volatili. Ma la restante metà è divisa quasi equamente tra emissioni delle cucine e del traffico automobilistico.

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