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Siamo tutti insetti? Allora rischiamo l’estinzione per l’inquinamento

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Siamo tutti insetti? Allora rischiamo l’estinzione per l’inquinamento

Siete tutti insetti. Questa inquietante scritta è apparsa ieri sui tabelloni delle stazioni di tutta Italia. Inizialmente si era pensato ad un attacco hacker, ma poco dopo si è scoperto che era una (azzeccata) trovata pubblicitaria di Netflix per il lancio di una nuova serie.
Ma quali sarebbero gli effetti dell’inquinamento nelle nostre vite se fossimo degli insetti? Se fossimo degli insetti saremmo a rischio estinzione. Lo ha rivelato un recente studio pubblicato su Science. Gli scienziati hanno messo in evidenza come le sostanze inquinanti presenti nell’atmosfera tendano a coprire il profumo dei fiori. Questo altera pesantemente il ciclo vitale degli animali e anche delle stesse piante. Chiaramente non mancano le conseguenze sul nostro ecosistema e dunque anche sulla salute umana.



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Insetti confusi: i radicali nitrati alterano il profumo dei fiori

Durante la combustione prodotta da alcuni veicoli e dalle centrali elettriche a carbone e a gas si formano i radicali nitrati (NO3). Queste sostanze tendono a degradare i profumi naturale così come anche gli inquinanti dell’ozono. Di conseguenza si perde anche la composizione chimica anche del profumo di fiori e piante. Così, dunque, gli insetti non hanno più punti di riferimento. Non riescono più a trovare le piante da cui traggono il loro prezioso nutrimento. Ma non solo. Venendo meno al loro ruolo di impollinatori interrompono anche il ciclo riproduttivo di molte specie vegetali di cui si nutre anche l’uomo. Senza dimenticare altri prodotti alimentari derivati dall’attività degli insetti impollinatori, come ad esempio il miele prodotto dalle api.

Lo studio su Science: falene e tarme le più colpite

Secondo lo studio su Science sono soprattutto falene e tarme a pagare il prezzo più alto. Il 50% delle falene del tabacco aveva difficoltà ad individuare i fiori Anche il 70% delle falene sfinge osservate sul campo erano meno precise nel trovare le piante e il polline di cui si nutrono. A confondere le tarme è invece il fatto che l’inquinamento degrada soprattutto i monoterpeni, molecole naturali che attraggono questi insetti.

Insetti a rischio estinzione


Nonostante la loro importanza ecologica ed alimentare, le popolazioni di diverse specie di insetti sono in diminuzione. Secondo il Center for Biological Diversity, il 40% degli insetti sono a rischio di estinzione a livello globale. Tra le minacce alla sopravvivenza di questi animali rientrano la diminuzione degli habitat e l’inquinamento.

Non solo l’inquinamento anche i pesticidi


Ancora troppi pesticidi in Europa mettono a rischio le colonie di bombi e altri insetti impollinatori. È quanto emerge da un recente studio del Centro di Ricerca per Agricoltura e Ambiente (CREA) pubblicato sulla rivista Nature. Analizzando la situazione in 8 diversi paesi dell’Unione Europea i ricercatori hanno trovato un mix letale di fino a 27 diversi pesticidi nel polline che i bombi utilizzano per fare il miele con ripercussioni che aggirano le attuali normative di tutela previste dall’Unione.

Non c’è però solo l’inquinamento alla base della forte diminuzione degli insetti, Un altro studio ha messo in evidenza il forte impatto dell’uso dei pesticidi. L’indagine è stata condotta dal Centro di Ricerca per Agricoltura e Ambiente (CREA) ed è stato pubblicato sulla rivista Nature. Analizzando la situazione in 8 diversi paesi dell’Unione Europea i ricercatori hanno trovato un mix letale di fino a 27 diversi pesticidi nel polline che i bombi utilizzano per fare il miele con ripercussioni che aggirano le attuali normative di tutela previste dall’Unione. Sono state esaminate 300 differenti colonie di Bombus Terrestris in oltre 100 diversi siti diffusi in 8 paesi dell’Unione, tra cui anche 8 frutteti di mele in Trentino-Alto Adige e 8 campi di colza in Piemonte.


Grazie alle colonie «sentinella» i ricercatori hanno analizzato l’impatto dei terreni coltivati circostanti per valutare come i pesticidi utilizzati agricoltura possono influire sull’attività degli insetti impollinatori. La salute delle colonie di insetti è stata valutata prima, durante e dopo la fioritura delle colture per contare il numero di insetti presenti. Campioni di polline provenienti da tutte le colonie sono stati inoltre testati per 268 diversi composti utilizzati come pesticidi.
Dai test sono risultati in media 8 pesticidi per colonia, ma in alcuni casi si è raggiunta la concentrazione di 27 distinti fitofarmaci. I campioni con il rischio da più alto per i bombi erano quelli che contenevano concentrazioni elevate di soli 9 pesticidi che finivano per uccidere una grande quantità di insetti.

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