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Zanzara della malaria in Puglia e cambiamento climatico. Cosa dicono gli esperti

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Zanzara della malaria in Puglia e cambiamento climatico. Cosa dicono gli esperti

Zanzara della malaria ritrovata in Puglia dopo 50 anni. C’è da preoccuparsi? Quale ruolo gioca il cambiamento climatico.

“Un altro segnale di preoccupazione sui cambiamenti che il clima e le modificazioni dell’ambiente stanno comportando”. È il commento di Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all’università del Salento, allo studio che ha rivelato il ritrovamento della zanzara ‘Anopheles sacharovi’ in Puglia, dopo 50 anni di assenza.

“Certamente non parliamo di rischio immediato di riportare la malaria in Italia. Ma è un avvertimento che impone di prendere seri provvedimenti per migliorare ancora di più la sorveglianza delle zanzare e ridurne la circolazione.

La presenza di zanzare del genere anofele, quelle cioè in grado di trasmettere la malaria, è una informazione da tenere nella giusta considerazione. Si fa la sorveglianza della circolazione delle zanzare per questo motivo. Niente allarmismi, quindi”. La conclusione di Pierluigi Lopalco.

Andreoni: “esemplare solo più competente, questa zanzara già vive da noi”

‘Da noi vive già un vettore in grado di trasmettere la malattia, l’esemplare trovato è solo più competente’, spiega invece Massimo Andreoni. Il direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e professore ordinario di Malattie infettive Università Tor Vergata di Roma fa alcune precisazioni.

“In Italia vive una zanzara Anopheles labranchiae che è in grado di trasmettere la malaria. Il fatto che in Puglia sia stata trovata l’Anopheles maculipennis ci dice che dobbiamo stare un po’ più attenti ma nulla di più. Quest’ultima zanzara è sono ‘più competente’ rispetto alla prima nel trasmettere la malaria ma va chiarito che alcuni casi di malaria in Italia, la maggior parte di importazione, ci sono e non hanno mai portato a focolai o situazioni endemiche. La circolazione della Anopheles maculipennis va monitorata ma senza allarmi”.



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Lo studio dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e Della Basilicata

La zanzara della malaria ‘Anopheles sacharovi’ ritrovata in Puglia dopo 50 anni come rivela lo studio dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e Della Basilicata pubblicato su ‘PubMed’. “La scoperta ha una forte rilevanza e impatto sanitario, evidenziando un aumento della ricettività delle aree meridionali del Paese”, scrivono gli autori. Nel settembre del 2022 un unico esemplare di Anopheles maculipennis fu raccolto nel comune di Lecce ed identificato molecolarmente come Anophelse sacharovi. Questa rilevazione ha portato ad attuare nel settembre 2023 un’indagine entomologica mirata.

Gli autori dello studio: “Rafforzare sorveglianza al Sud”

“Ogni anno vengono segnalati casi di malaria importata nei paesi europei, il rischio di introduzione del plasmodium della malaria da parte di portatori di gametociti tra i viaggiatori provenienti da paesi endemici dovrebbe essere preso in maggiore considerazione – avvertono gli autori -. I nostri risultati consentono di ripensare e costruire nuovi modelli per la previsione e l’espansione della malaria. Inoltre, per prevenire il rischio di reintroduzione della malattia, va considerata la necessità di rafforzare la sorveglianza dell’anofelismo residuo in tutto il Mezzogiorno”.

Le indagini sono state condotte concentrandosi sugli allevamenti di animali, i maneggi e potenziali siti di riproduzione della zanzara. Le zanzare catturate sono state poi sottoposte al test.

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