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Ex Ilva: Ministero Ambiente diffida Acciaierie d’Italia per emissioni NOx

Ex Ilva: Ministero Ambiente diffida Acciaierie d’Italia per emissioni NOx

Il Ministero dell’Ambiente ha ufficialmente diffidato Acciaierie d’Italia, gestore dello stabilimento ex Ilva di Taranto, per il superamento dei limiti di ossido di azoto (NOx). L’intervento ministeriale segue i controlli condotti da Ispra e Arpa Puglia, che hanno riscontrato valori superiori al massimo giornaliero consentito dalla normativa ambientale.



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I dati e le violazioni

Il caso riguarda il secondo trimestre del 2024, durante il quale sono stati documentati diversi superamenti della soglia giornaliera di 100 milligrammi di NOx per normal metro cubo, fissata nell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) del 2012. Arpa Puglia ha rilevato che le emissioni eccedevano tale limite anche dopo il termine del piano di adeguamento ambientale, scaduto il 23 agosto 2023.

La reazione del Ministero

In base alla normativa vigente, il superamento reiterato di tali limiti può portare alla sospensione temporanea delle attività dell’altoforno. La diffida ministeriale, notificata anche alla Procura di Taranto, impone ad Acciaierie d’Italia di conformarsi alle prescrizioni entro 30 giorni. Il Ministero sottolinea che ulteriori violazioni potrebbero comportare misure più severe.

La replica di Acciaierie d’Italia

In risposta, Acciaierie d’Italia ha dichiarato che il limite di 100 milligrammi è difficile da rispettare poiché non sono state fornite indicazioni precise sulle tecnologie disponibili per raggiungere tale obiettivo. Tuttavia, l’azienda ha evidenziato un miglioramento nei valori medi orari delle emissioni tra giugno e ottobre 2024, con una concentrazione media di 95,23 milligrammi per normal metro cubo. Questa riduzione lascia intravedere la possibilità di rispettare un valore medio annuo di 95 milligrammi.

Implicazioni future

La situazione dell’ex Ilva di Taranto resta critica e sotto osservazione. La vicenda evidenzia la complessità di coniugare le esigenze produttive con il rispetto delle normative ambientali. Per di più in un contesto in cui il miglioramento delle azioni ambientali diventa un imperativo sia per la salute che per il futuro sostenibile dello stabilimento.

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