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Tarquinia, sui 65 pini marittimi sani abbattuti dal Comune interviene Codacons

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Tarquinia, sui 65 pini marittimi sani abbattuti dal Comune interviene Codacons

Il Codacons Lazio ha presentato un’istanza di accesso agli atti e revisione del Procedimento al Comune di Tarquinia per quanto avvenuto su Viale Mediterraneo con l’abbattimento degli alberi. Qualche giorno fa delle foto circolate sui social hanno acceso i riflettori sul Lido di Tarquinia (Viterbo), dove in una sola giornata sono stati abbattuti 65 pini marittimi che – secondo l’Ordinanza comunale che ha dato il via libera – stavano causando gravi danni al pavimento stradale ed erano a rischio di caduta. Il colpo d’occhio, per cittadini e turisti, è stato molto forte e ha attratto anche le proteste dell’attore Alessandro Gassmann. Quest’ultimo ha richiamato il sindaco uscente di Tarquinia, Simone Giulivi, per una decisione così poco “costruttiva” e per aver privato un tratto di strada piuttosto assolato dell’ombra naturale che dei pini perfettamente sani fornivano.

Il Comune ha agito senza l’ok della Soprintendenza

Sembra che l’amministrazione comunale di Giulivi abbia agito senza l’autorizzazione della Soprintendenza, giustificata da un “reale, attuale e incalzante rischio di caduta degli alberi in parola che minano la salvaguardia della pubblica sicurezza e incolumità di chiunque si trovi a frequentare” quei 200 metri di Viale Mediterraneo. Nell’ordinanza n.2 del 16 febbraio 2024 il Comune scrive: “Le radici degli alberi in questione avevano arrecato seri danni alla pavimentazione stradale, ai marciapiedi e alle piste ciclabili ivi insistenti, che avrebbero compromesso la circolazione di pedoni, disabili, ciclisti e veicoli, anche tenendo conto delle ragionevoli sollecitazioni derivate da avverse condizioni meteo”.

Intanto, la Soprintendenza archeologica, delle belle arti e del paesaggio della provincia di Viterbo e dell’Etruria meridionale ha fatto sapere di avere sì dato parere favorevole (lo attesta la nota n.17636 del 18/10/23) ad una sistemazione della viabilità in quel tratto, ma di aver specificato che dovesse essere “garantita la conservazione integrale dei due filari di pini mediante l’impiego di tecniche agronomiche idonee a contrastare/attenuare la problematica legata alle radici affioranti”.

L’ente ha specificato, inoltre, che non sono state fornite motivazioni sufficienti per l’abbattimento dei 65 pini marittimi, in quanto “le alberature in questione erano in perfetto stato di salute e non a rischio caduta”.

Cosa dice l’istanza di Codacons Lazio

“Consideriamo inaccettabile quanto l’Amministrazione di Tarquinia sta arbitrariamente attuando incurante delle richieste di stop all’abbattimento degli alberi pervenute dall’opposizione e da associazioni locali e ambientaliste – scrive il Codacons Lazio nell’istanza – poiché in materia di particolare delicatezza come quella ambientale, la Pubblica Amministrazione era tenuta a valutare in termini comparativi vantaggi e svantaggi delle diverse alternative esistenti adottabili per la risoluzione del problema del manto stradale. Valutazione che non ha avuto luogo”.

“Tutto ciò in spregio della normativa vigente, che inoltre prevede espressamente la partecipazione dei cittadini, sia in forma diretta sia tramite associazioni costituite, alle attività di pianificazione, tutela, gestione e valorizzazione del verde, al fine di favorire lo sviluppo di una coscienza collettiva sui temi del verde urbano. Infatti i cittadini sono altresì chiamati dalla Legge a contribuire alla difesa del verde da qualsiasi azione che vada contro i principi della tutela ecologico-ambientale, biologica, paesaggistica, urbanistica ed estetica. Inoltre detti Diritti sono riconosciuti ai cittadini anche dalla Convenzione europea del Paesaggio e dalla ‘Carta di Firenze’, la carta dei Giardini Storici. Diritti che a Tarquinia sono stati calpestati dall’azione di forza del Sindaco Giulivi“, conclude il documento.

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