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Disastro ambientale Agrimonda: al via studio sui residenti e screening oncologici gratuiti

Agrimonda

Disastro ambientale Agrimonda: al via studio sui residenti e screening oncologici gratuiti

I medici per l’ambiente dell’ISDE della sezione ‘Nola-Acerra’ e provincia di Napoli, insieme alla LILT e al Comitato Cittadino ‘Ambiente e Territorio’ di Mariglianella, hanno organizzato per sabato 1 giugno una giornata di prevenzione oncologica con visite gratuite, riservate, in primis, ai residenti del sito ‘AGRIMONDA S.r.l.’ nei pressi della statale 7 bis, a confine con Marigliano.

Ancora una volta non è la politica a dare risposte ma la tenacia dei Medici per l’Ambiente. – si legge sul sito dell’ISDEChe scandalo. Agrimonda: era il 1995 quando si incendiò il deposito di anticrittogamici e chimici per l’agricoltura a via Pasubio. 30 ANNI di avvelenamento. E la tutela della salute dei cittadini? All’ultimo posto a giudicare dalle promesse mancate”. 

“La storia del sito ‘Agrimonda di Mariglianella’ può far venire un senso di nausea e ridondanza – denuncia senza mezzi termini Ciro Tufano del Comitato Ambiente e Territorio – Una serie infinita e sfiancante di proclami, promesse/annunci non mantenuti…, attese, indifferenza. Una tragica ‘mancanza’”.

Giornata di screening nella zona inquinata da Agrimonda

Le visite gratuite, che si svolgeranno presso lo studio medico del Dottor Marco Palladino (in via Pasubio 31 a Marigliano), saranno focalizzate sulla ricerca di tumori della pelle e sulle ecografie mammarie per la prevenzione e la diagnosi di tumori al seno. A condurre le visite saranno il Dottor Antonio Marfella, Presidente ISDE della Sezione di Napoli e oncologo presso l’Istituto Nazionale Tumori IRCCS “Fondazione Pascale”, e il Dottor Michele Pizzorusso, già senologo presso lo stesso Istituto.

A seguire, sarà presentato anche il progetto di ricerca epidemiologica su un campione della popolazione residente nei pressi del sito contaminato.

“L’indagine che svolgeremo – ha fatto sapere Marfella – sarà finanziata dalla LILT e servirà per verificare se i residenti adiacenti al sito hanno subito significative contaminazioni di sostanze tossiche derivate dall’esposizione per via aerea e nella falda acquifera superficiale e profonda”.

Come spiega Gennaro Esposito, dell’Istituto Pascale, “i dati dell’Atlante epidemiologico regionale indicano che nei comuni di Marigliano, Mariglianella e Brusciano sono state registrate le percentuali più alte di incidenza e mortalità per cancro della Regione Campania. Per questo bisogna agire a tutela della salute dei cittadini”.

Trent’anni e zero bonifica: il disastro ambientale di Agrimonda

Sono passati quasi 30 anni da quel 18 luglio del 1995 quando scoppiò l’incendio del deposito di fitofarmaci della ditta Agrimonda, a Mariglianella (Napoli).

Nell’evento, definito “uno dei più gravi disastri ambientali della Campania”, andarono in cenere 235 tonnellate di sostanze, tra fertilizzanti e pesticidi, 750 t. di concimi, 6 t. di plastica, 40.000 litri di pesticidi liquidi e prodotti altamente, stipati in un’area di 2700 metri quadrati. I residenti nei pressi dell’Agrimonda furono costretti a lasciare le proprie abitazioni.

La situazione si è sbloccata solo nel 2006, quando il sito dell’Agrimonda è stato inserito tra quelli di interesse nazionale Litorale Domizio – Flegreo ed Agro Aversano dal ministero dell’Ambiente.

Nel tempo rifiuti e ceneri sono stati “trascolati” con i camion ma, come denunciano da anni le associazioni ambientaliste e i medici sul territorio, la bonifica superficiale non è sufficiente ed un più radicale intervento è necessario su quei terreni.

I danni alla salute e all’ambiente

A febbraio 2023, il Presidente Isde Sezione di Napoli Marfella, fa il punto sulla situazione ambientale riguardante il sito inquinato di Agrimonda durante un’Audizione presso la Regione Campania. Quello che ne esce, è un quadro a dir poco allarmante.

Nonostante i pericolosi agenti tossici presenti nel sito inquinato di Agrimonda siano “perfettamente noti, sia nelle quantità che nelle proprie caratteristiche tossicologiche” il sito è rimasto in uno stato di “paralisi ultradecennale finanche nella semplice rimozione dei tossici combusti lasciati in loco a percolare dal 1995”, ha dichiarato Mafella, e “si è giunti sia pure con estrema lentezza dapprima alla rimozione dei rifiuti combusti ed oggi alla predisposizione di un progetto operativo con fondi PNRR per siti orfani per la definitiva bonifica e messa in sicurezza del sito”.

Tuttavia, come spiega ancora l’esperto, “intervenire nel 2023 su un sito di tossici combusti nel 1995 significa dover accettare, e purtroppo le analisi sia ARPAC che Città Metropolitana anno 2021 lo hanno confermato, che una notevole quota dei tossici all’epoca presenti e combusti abbia percolato nel terreno e si sia distribuita nel territorio circostante seguendo i flussi almeno della falda superficiale come confermato dalla analisi eseguite nel 2021”.

Questo, prosegue ancora l’ISDE, lascia quindi dedurre che le situazione di inquinamento “si estenda ben oltre i limiti geografici del sito andando a danneggiare la salute pubblica attraverso il flusso della falda superficiale”.

I dati epidemiologici sui residenti nella zona

I dati epidemiologici della zona (Atlante di mortalità Regione Campania 2006 – 2014, febbraio 2020 ) rivelano che i Comuni di Marigliano e Mariglianella hanno tra i tassi di mortalità più alti della regione Campania per tutte le cause di morte, “obbligando quindi a meglio inquadrare la situazione ambientale che vede il territorio nolano registrare da decenni i dati peggiori in termini di polveri sottili tra tutti i comuni di Italia”, hanno più volte ribadito i medici ISDE.

Non solo, i dati del gennaio 2023 confermano che la Provincia di Napoli, e in particolare la zona del nolano, registrano i peggiori tassi di mortalità evitabile in Italia.

I dati, concludeva quindi l’esperto dell’ISDE a febbraio 2023, “impongono il massimo possibile di impegno di tutti per cercare di comprendere al meglio le cause patogenetiche di questa situazione di gravissimo danno alla salute pubblica in corso ormai da troppi anni”.

Per i medici l’attenzione deve essere sull’inquinamento dell’aria, e sulla potenziale contaminazione delle falde acquifere, di cui si sa troppo poco ma che potrebbe contribuire in modo significativo al danno complessivo alla salute pubblica. Precedenti rilievi infatti, mostrano come nel tempo i veleni abbiano raggiunto i 4.5 metri di profondità, confermando la necessità di indagare sullo stato delle acque nel territorio.



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L’inquinamento dell’aria nella zona: accertato anche dalla Corte UE

Per gli alti livelli di inquinamento dell’aria che da anni si registrano nei comuni nella zona dell’Agrimonda, da Mariglianella a Marigliano, ma non solo, l’Italia è già stata richiamata anche dalle istituzioni giudiziarie europee. Per questi e circa altri 3.300 comuni e città italiane infatti, la Corte di Giustizia Europea in due storiche sentenze (del 10/11/2020 e del 12/05/2022) ha condannato e multato l’Italia per violazione del superamento dei valori soglia di polveri sottili (PM10) e biossido d’azoto (NO2).

Secondo le stime del team legale di Consulcesi, network impegnato nella tutela dei diritti dei cittadini, che sta portando avanti l’azione collettiva Aria Pulita, sono circa 40 milioni i cittadini costretti a respirare aria malsana e potenzialmente dannosa per la salute e che, per questo, possono richiedere un risarcimento allo Stato e alle Regioni, aderendo all’azione collettiva.

Per aderire ad Aria Pulita, basta dimostrare, attraverso un certificato storico di residenza, di aver risieduto tra il 2008 e il 2018 in uno o più dei territori coinvolti. Per scoprire se e come partecipare all’azione collettiva, Consulcesi mette a disposizione il sito di Aria Pulita: www.aria-pulita.it.

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